Mi chiamo Marzia e ho un bimbo di due anni che va all'asilo e una bambina... in arrivo tra pochi giorni! La chiusura dell'asilo durante il periodo di quarantena per noi è stata, da un lato, la soluzione necessaria al periodo difficile ed è coincisa, dall'altro, con la chiusura delle altre attività lavorative, quindi sia io che mio marito eravamo a casa. È accaduto tutto nello stesso momento, eravamo quasi rassegnati al fatto che tutto stesse chiudendo. La difficoltà per noi è stata quella di occupare i tempi del nostro bambino anche in modo costruttivo.
Adesso c'è una lenta ripresa di tutte le attività. Invece, le nostre giornate a casa, durante l'isolamento, sono state un po' più difficili all'inizio. Piano piano, per fortuna, abbiamo strutturato una nuova routine e per il fatto che eravamo tutti a casa siamo riusciti a trovare una quotidianità diversa. Per ingannare il tempo abbiamo cercato di fare tanti giochi insieme al bambino. Per fortuna abbiamo un cortile condominiale e abbiamo potuto trascorrere un po' di tempo all'aria aperta. Ci sono stati alcuni momenti in cui il piccolo si è annoiato, anche perché io all'inizio ho lavorato molto da casa, ma è giusto anche così. Tutto sommato, direi che è andata bene.
Sicuramente abbiamo vissuto tutti dei momenti molto difficili a causa della situazione dovuta al Coronavirus. Penso che se le cose sono andate così e c'è stata la quarantena, è probabilmente perché era necessario per il nostro futuro e per quello dei nostri figli, perché poi tutti possiamo vivere serenamente in seguito. Adattiamoci e stringiamo i denti in questa situazione. Andiamo avanti.
Incinta durante il lockdown, la mia esperienza
Ho vissuto parte della gravidanza durante la quarantena. La mia esperienza di lockdown, da questo punto di vista, è stata più difficile, perché ho avuto molte difficoltà ad accedere ad analisi e a visite mediche, quindi questo aspetto ha contribuito ad aumentare la preoccupazione.
Per quanto riguarda l'evoluzione della gravidanza in sé per sé, invece, l'ho vissuta abbastanza serenamente.
Ora che si avvicina il parto, la preoccupazione più grande è invece quella del dover affrontare il giorni di ricovero pre e post parto: essere lontana da casa e dalla mia famiglia, sapere che gli accessi in ospedale sono limitati, sapere che per diversi giorni non potrò vedere il mio bambino. Queste sono cose che non mi fanno vivere con spensieratezza il momento del parto. Però va affrontato e lo si affronta. Ce la faremo.
di Marzia
Le altre storie:
- nella red zone anche i gatti non ci sopportano più
- le nostre ore strascorse in isolamento
- la nostra vita sospesa a due passi dalla zona rossa
- in quarantena con mio figlio adolescente
- la nostra vita nella red zone
- un'allegra famiglia arcobaleno ai tempi del coronavirus
- il principe coronavirus, la favola di una mamma
- la scuola primaria ai tempi del coronavirus
- testimonianza di una mamma-maestra ai tempi del coronavirus
- le giornate in isolamento sono impegnative. Ma ho riscoperto il piacere di insegnare