Quando ero incinta di due mesi mio figlio più grande ebbe una forte febbre, penso per via di un virus, ma io non ebbi nulla... Successivamente, però, negli esami di routine
scoprii di aver contratto il citomegalovirus e da lì iniziò un vero e proprio calvario.
Noi non pensavamo fosse così grave e cercammo di leggere esperienze in merito, ma questo virus sembrava essere un tabù, quindi decidemmo di seguire i consigli di un bravo ginecologo.
Il medico ci consigliò è di fare un'ecografia specifica, non ricordo a quante settimane, per vedere se il bimbo cresceva sano. Per fortuna sembrava tutto okay. Poi parlammo con un infettivologo, che disse che
se avessi scoperto tramite l'amniocentesi che il virus era passato al piccolo, avrei potuto fare una cura di immunoglobine.
Ma in ospedale non fu semplice fare una terapia di questo tipo, non tutti gli ospedali offrivano e offrono la possibilità di farla. Comunque, anche se il virus fosse stato trasmesso, le conseguenze che il neonato avrebbe potuto avere si sarebbero viste solo alla nascita!
Giunta a 20 settimane circa (perché dopo scade il termine legale per poter abortire) feci
l'amniocentesi, esame molto invasivo durante il quale si può rischiare di perdere il bimbo.
Qualche settimana dopo l'esito ci disse che il virus non era stato trasmesso e che quindi il bimbo era sano, anche se alla nascita per sicurezza è stato in Tin in ospedale per esami più approfonditi. Adesso Stefano ha
due anni e mezzo e sta benissimo grazie a Dio.
di Antonella
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