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Mio figlio è nato sano nonostante un linfoangioma di 5 centimetri

di mammenellarete - 27.05.2019 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Ero incinta del mio secondo bimbo, quando un giorno mi accorsi che perdevo tanto sangue. Dopo essere corsa subito in ospedale, mi dissero che avevo contratto il citomegalovirus. Per fortuna risultò un'avidità alta dai test: ciò significava che ero fuori pericolo. Ma il peggio non era passato: al settimo mese i medici diagnosticarono al mio piccolino un linfoangioma di cinque centimetri! Nonostante ciò, il bimbo nacque sano: lo operarono a distanza di cinque mesi dalla nascita per asportare il linfoangioma. Oggi sta bene ed è un bimbo allegro e solare.

Vi racconto anch’io la mia storia, così da poter rassicurare le donne che vivono o hanno vissuto la mia stessa situazione. Si tratta della mia seconda gravidanza, arrivata quando il mio piccolo aveva un anno e mezzo. Quando scoprii di essere nuovamente incinta ero molto felice, anche se un po' preoccupata.

C'era nell'aria uno strano presentimento che non mi faceva vivere serenamente la gravidanza. Infatti non dissi niente a nessuno. Ero arrivata a circa 8 settimane, quando iniziai ad avere perdite strane di colore scuro.

Avevo fatto da poco la prima visita e il ginecologo in quell'occasione mi disse che era tutto okay: si era impiantato bene l'embrione, quindi non volevo preoccuparmi più di tanto. Ma le perdite continuavano e così decisi di andare al pronto soccorso. Tutto okay: non c’era nulla, nessun distacco.

Mi prescrissero il progesterone per 10 giorni! Tutto tornò alla normalità. Fino alla undicesima settimana, quando una mattina, mentre ero fuori a fare una passeggiata, iniziò un'emorragia. Non riuscivo a capire se quello che stavo perdendo fosse liquido o sangue. Avevo pantaloni neri e non percepivo fino in fondo cosa mi stesse succedendo, fino a quando giunsi in macchina e scoprii che c’era molto sangue!

Ero sola. Andai di corsa in ospedale e nel frattempo chiamai mio marito che mi avrebbe raggiunto in ospedale a breve!!! Nella mia testa viaggiava già la convinzione che non ci sarebbe stato più nulla da fare perché quando mi distesi sul lettino e mi sfilarono i pantaloni ero completamente piena di sangue. Anche il viso del medico e delle infermiere non facevano pensare a nulla di buono!!!

Mi fecero l’ecografia e subito mi comunicarono che il mio bimbo era vivo e saltellava. Io non potevo crederci: rimasi stupita e scoppiai a piangere! Mi portarono in camera.

Nel pomeriggio il medico mi comunicò che dalle analisi era emersa una infezione da "cmv". Subito iniziai a documentarmi e scoprii che era un'infezione molto pericolosa soprattutto se passava al feto.

Il medico mi comunicò anche l'opportunità di abortire e nel caso mi disse di decidere in fretta visto che rientravo nella dodicesima settimana. Oppure si potevano seguire delle nuove terapie ancora sperimentali per limitare i danni sul feto. Entrai nello sconforto più totale soprattutto perché quel povero esserino dentro di me si era aggrappato alla vita e non volevo essere io a dover prendere una decisione.

Io e mio marito non sapevamo che fare. Sapevo che era un'infezione che spesso viene presa da bambini che frequentano asili e il mio bambino era entrato da poco al nido, dunque ero certa di averlo preso recentemente! Ma un altro dottore che mi visitò nei giorni a seguire mi disse che si poteva fare un test di avidità per stabilire se l'infezione fosse recente oppure no.

Nel frattempo uscii dall'ospedale e ricevetti i risultati alcuni giorni dopo. Questi ultimi mi rassicurarono: infatti risultò un'avidità alta ed ero fuori pericolo. Ero felicissima, anche se quando feci il controllo dal ginecologo ebbi mille paure anche perché le perdite di sangue mi avevano accompagnato per un mese circa. Ma la gravidanza proseguiva bene.... morfologica, tutto perfetto!

La mia felicità durò poco: infatti, quasi al settimo mese, durante la visita di controllo, il medico fece una faccia strana dicendomi che il bambino presentava delle "anse intestinali" e mi suggerì di ricontrollare tutto dopo una settimana... stessa situazione, non riusciva a capire se si trattasse di "ciste o di torsione dell’interno", così mi mandò subito a Roma per altri accertamenti.

Presi appuntamento e andai. Il medico che mi visitò mi disse che quasi certamente si trattava di un linfoangioma di 5 centimetri e di non preoccuparmi perché nel peggiore di casi il bimbo avrebbe dovuto essere operato dopo la nascita.

Feci controlli vari, tra cui l'ecografia fetale e mi feci seguire da medici di un ospedale romano, che mi consigliarono di partorire nei pressi della capitale perché se il bambino alla nascita avesse presentato dei problemi, avrebbe così potuto essere trasferito subito in una famosa clinica attrezzata di Roma!

Roma è molto distante da dove abito, ma per l’amore dei figli si fa di tutto. Così, armati di tanta pazienza, ci trasferimmo nella città con mio figlio fino al giorno del parto. Grazie a Dio il piccolo nacque senza nessun problema e a 5 mesi è stato operato con taglio sul pancino per asportare il linfoangioma! Sono passati già alcuni mesi dall’intervento e sta bene: è un bambino solare e gioioso! Dico solo alle persone che vivono situazioni simili di non perdere la speranza, di non leggere troppe notizie su Internet perché, come nel mio caso, alcune cose possono portare a vivere davvero nel buio più totale!

di anonima

(storia arrivata sulla pagina Facebook di Nostrofiglio.it)

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