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Diagnosi di autismo. Saremo sempre fiduciosi perché nostro figlio è speciale

di mammenellarete - 15.04.2019 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Mio figlio ha sei anni ed è autistico. Ha fatto per 3 anni psicomotricità, raggiungendo livelli buoni. Adesso è da un po' che sta facendo ABA. Ma ancora non parla. A volte mi chiedo perché questa situazione sia capitata proprio a me. Poi, d'altra parte, penso che forse è accaduto a me perché devo essere testimone di quanto dura e in salita possa essere la vita. Ma non bisogna mai arrendersi. Noi mamme di bambini così speciali abbiamo il compito di sostenerli in tutto e di accettare tutto.

Rimasi incinta quando avevo 17 anni e il mio attuale marito, all'epoca, era il mio fidanzato e aveva 26 anni. Accogliemmo l'arrivo del bambino felicissimi, seppur con tantissime difficoltà economiche e di altro tipo, però lo amammo e lo desiderammo dall'istante in cui apparirono quelle lineette rosse!

Non è stato facile, ma io amo la vita e non avrei mai preso altre scelte diverse, pur essendo ancora piccola. Continuai gli studi perché ancora andavo a scuola. I miei genitori, che ringrazierò sempre, specie il mio amato papà che purtroppo adesso non c'è più, mi permisero di finire la scuola tenendo loro il bambino.

Così riuscii a diplomarmi. Mio figlio fino ad un anno non mostrò mai qualche campanello di allarme. Poi, successivamente, ci accorgemmo che quando lo chiamavamo non si girava, a volte correva avanti e indietro ore e ore, era come se fosse rinchiuso in una bolla e camminava spesso anche sulle punte.

Documentandomi su Internet, feci delle ricerche e mi comparve la parola "autismo": ciò che poi ci fu confermato dall'ospedale. Oggi mio figlio, pur avendo quasi 6 anni di età, non parla, ma è un bambino molto intelligente.

L'estate scorsa sono riuscita in 10 giorni a togliere il pannolino: lui apprende subito, svolge azioni legate a semplici richieste ed è abbastanza autonomo, pur non essendo alla pari con i coetanei.

Ha fatto per 3 anni psicomotricità, raggiungendo livelli buoni. Adesso è da un po' che sta facendo ABA, noi speriamo di riuscire prima o poi ad ascoltare la sua voce e a sentir dire "Mamma voglio questo o quello" oppure "Mamma ti voglio bene". Vorrei, per esempio, che il suo fare recite all'asilo fosse una gioia e non un momento di mortificazione. Sì, perché come mamma ti fai delle domande e ti chiedi perché questa situazione sia capitata proprio a te.

Poi, d'altra parte, penso che forse è accaduto a me perché devo essere testimone di quanto dura e in salita possa essere la vita. Ma non bisogna mai arrendersi. Noi mamme di bambini così speciali abbiamo il compito di sostenerli in tutto e di accettare tutto.

Loro sono perfetti così come sono. Bisogna far affrontare loro terapie per garantire quantomeno una vita normale e autonoma nelle cose basilari. Loro sono molto intelligenti, molto più di quanto si possa immaginare. Bisogna trovate il metodo giusto di comunicazione... Anche solo un gesto.

Nonostante la vita sia stata con me un po' cattivella, però, mi ha riservato anche momenti di gioia come il mio matrimonio a 20 anni. Successivamente mi ha donato un'altra bambina che adesso ha quasi due anni ed è lei che scaccia via tutti i pensieri e le preoccupazioni che abbiamo.

Penso sempre che chi ha qualcosa in meno rispetto agli altri, in realtà possiede sempre, allo stesso tempo, qualcosa in più. Forse sarà così per noi e per il nostro amato principe. Chi lo sa... intanto saremo sempre fiduciosi.

Anonima

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