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Diagnosi di autismo. La mia esperienza di giovane mamma

di mammenellarete - 26.02.2019 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Rimasi incinta a 21 anni. Dopo la nascita del primogenito, ci accorgemmo che il piccolo non faceva le cose che facevano gli altri bambini e che c'era qualche problema. Finché scoprimmo che il bimbo era autistico e cominciammo a fare tutto quello che era necessario. In seguito, nacque anche il mio secondogenito, il fratellino. Abbiamo affrontato un lungo e duro percorso tutti insieme ed io sono comunque orgogliosa dei nostri sforzi e delle nostre scelte.

Avevo 21 anni quando rimasi incinta del mio primo bimbo, che avevo tanto desiderato e amato dal primo momento in cui avevo visto quella leggera linea blu.

Cominciai subito le visite di routine e le ecografie. La gravidanza procedeva nella normalità.

Arrivò il giorno tanto atteso, nacque mio figlio ed io ero la persona più felice del mondo. Tornammo a casa felici di iniziare questa nuova avventura, non avrei mai pensato a cosa da lì a poco mi sarebbe capitato.

Ebbene quel bel sogno diventò un incubo, il bambino non dormiva più di un'ora per poi stare sveglio anche tante ore di seguito. Mangiava ogni ora e mezza. Questo succedeva sia di giorno che di notte, era un continuo piangere e non stava calmo da nessuna parte.

Io non avevo nessun tipo di aiuto. Dovevo fare la doccia con lui nel marsupio. Capii ben presto che qualcosa non andava, anche il mio pediatra non capiva bene cosa avesse...

Lui non faceva tutto come gli altri bambini della sua età, anzi, anche le cose più banali per lui erano le più difficili. Verso i tre anni gli diagnosticarono uno spettro di autismo e il mondo ci crollò addosso.

Ci spiegarono che per lui e per noi non sarebbe stato facile, anzi. Cominciammo subito tutto il necessario, ma più cresceva e più il suo problema si faceva sentire. Noi non andavamo più da nessuna parte, anche fare la spesa era complicato... per non parlare dei pregiudizi della gente.

Dopo sei anni decidemmo di provare a fare un altro figlio, anche per dare una compagnia a lui. Rimasi subito incinta ed ero contentissima, ma anche molto spaventata. Mio figlio era al settimo cielo per la contentezza: arrivava il fratellino tanto richiesto.

La mia ginecologa mi disse che c'era un'alta probabilità che anche il secondo sarebbe nato con lo stesso problema, ma a me non interessava.

Pensavo che c'era anche l'altra possibilità, anche se minore, che potesse nascere "sano" e perciò non feci nessuna analisi specifica. Feci solo quelle di routine.

Il secondo bimbo è nato sano, ma io ho sempre pensato che qualsiasi cosa per me sarebbe andata bene comunque. Sono tutt'oggi orgogliosa della mia scelta e non tornerei mai indietro.

di Maila

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