Avevo 41 anni quando rimasi incinta per la seconda volta, ero al settimo cielo per questa gravidanza desiderata e subito arrivata. L'esame betaHCG diceva che ero gravida da 3 settimane e la prima ecografia mostrò la camera embrionale già evidente.
Il mese successivo andai nuovamente dalla ginecologa per sentire il primo battito... che non udii mai. Vedevo l'ecografo muoversi sulla mia pancia e lo sguardo della dottoressa che non lasciava dubbi all'interpretazione.
«Si tratta di aborto silenzioso», mi disse. Quelle parole mi penetrarono nel cuore come un fendente. «Bisogna fare un raschiamento, dobbiamo pulire, subito, domani».
Il "domani" era un venerdì, chiesi di aspettare fino a lunedì, almeno per rendermi conto di quanto fosse successo. Piansi tutte le mie lacrime, uscii sconvolta da quella stanza; un'infermiera mi vide in quello stato, lanciò un'occhiata alla dottoressa e subito capì.
Mi strinse in un abbraccio, ancora lo ricordo. Avrei voluto seppellire quel mucchietto di celluline, ma allora non era concesso. Elaborai il lutto: la mia Martina se ne era andata!
Dopo 40 giorni mi riscoprii in dolce attesa e stavolta Sara arrivò, in anticipo, a 35 settimane, dopo cesareo d'urgenza con placenta previa. Ora la mia adolescente ha 12 anni e... si chiama Sara Martina, per quella sorellina che non dimenticherò mai.
di Diana