Ciao, leggo sempre le storie di altre mamme e mi capita spesso, di sorridere o ripercorrere con trepidazione con loro il momento della nascita. Poche raccontano, il capitolo prima, ovvero, la difficoltà di rimanere in dolce attesa, che per molte dolce non sempre lo è. Io vorrei raccontare la mia di storia.
Premetto che mi ritengo una mamma testarda e tenace, qualità che cerco di trasmettere in questa vita difficile alla mia primogenita Ludovica, arrivata fortunatamente in giovane età, senza enormi problematiche, con l'ansia e la voglia di essere mamma ma con la speranza di avere del tempo davanti. A 31 anni ero madre, mi sentivo completa, realizzata, avevo la mia principessa, non potevo permettermi di pensare ad un altro figlio, perché il mio lavoro assorbiva le mie energie. Lavoravo, troppo, la vedevo poco o nulla e nonostante nel mio lavoro fossi apprezzata non ero felice.
Sentivo che io volevo altro per me, neppure il supporto o l'ammirazione di mio marito nel supportarmi nel tentare di fare egregiamente sia la madre che la donna stacanovista mi rassicurava. Per chi ha visto il film "Ovo sodo", avevo sempre quel groppo in gola che non andava né su né giù, brutta sensazione.
Dentro di me, alla soglia dei 36 anni, ho dato forma al desiderio di diventare mamma bis. Purtroppo, la vita a volte ti mette davanti al fatto che non si è invincibili e io per prima. Rimasi incinta subito, per caso, lo volevo, purtroppo lo persi in modo rapido e mi sentii logorare l'anima. Mai avrei creduto che potesse succedere una seconda, terza e addirittura quarta volta, ebbene sì, avete capito bene, 4 aborti e rimettersi in piedi, ritentare ogni volta, colma di speranza, con quel che dovrebbe essere un dolce segreto che si tramutava poi in un sordo dolore, che a volte condividevo e a volte no.
Ogni test di gravidanza, dopo il primo aborto, diventava una sofferenza, un ripetermi, di non lasciarci il cuore, di stare con i piedi per terra, non è facile, siamo umani, viviamo di speranza, di fede e infatti, ogni aborto oggi per me è diventato un racconto e sto buttando giù, piano piano, quello che vorrà essere poi un diario per essere da supporto ad altre donne, perché essere mamme, diventarlo è davvero un privilegio e una battaglia a volte.
La mia forza interiore non mi ha mai lasciato. Pertanto, sono andata a fondo, cambiato molti specialisti, arrivando anche a scomodare un luminare, scorbutico che ha preso a cuore me e la mia storia, mi ha aiutato anche a capire come mai la prima gravidanza era riuscita senza intoppi e, ora, non riuscivo a gioire di nuovo. Ecco, nel mio caso, ma nella maggioranza dei casi, una motivazione esiste: potrebbero essere svariate le cause, oramai potrei fare il medico, da quante ne so, i problemi risiedono in malattie genetiche del sangue. Io ho due mutazioni, questo causava trombi placentari. Curarmi mi sta permettendo di vivere bene e in salute.
Infatti, dopo tanti pugni sul muro e lacrime trattenute, dolore composto, perché, comunque, avevo un'altra bimba, che non sapeva e dovevo preservare dal dolore, in una calda estate del 2019 è nata la mia splendida Letizia, alle 3,15 di notte. Ricordo di non aver chiuso occhio, nonostante la stanchezza. Non ho smesso di guardarla, fino alla tarda mattinata, e ho lasciato che il sole di luglio, attraverso la finestra dell'ospedale, mi pizzicasse gli occhi per farmi capire che non era un sogno.
Nove lunghi mesi di cure, tra eparina, cortisone e tanti altri farmaci, ma alla fine è arrivata lei, Letizia, nome scelto dalla sorella che abbiamo accolto con entusiasmo, perché lei in quel nome ha spazzato via il dolore e le perdite subite, ridato gioia e freschezza al mio sorriso ormai di circostanza. La mia storia vuole solo essere una testimonianza, per dire che c'è sempre una luce in fondo ad un tunnel. Ho cambiato le mie abitudini, non lavoro più, faccio altro e non mi sono pentita nemmeno un minuto, mi vivo intensamente la vita, gioco di parole voluto. Se non fossi riuscita a realizzare il mio sogno, avrei comunque cercato altre strade per raggiungerlo. Le cose sono andate così e ora stringo a me le mie principesse e chi mi vede a volte mi trova addirittura ringiovanita, la felicità è un ottimo balsamo per spianare le rughe.
di Mari
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