Sono rinata con la mia Carlotta
È il mese di agosto, qualche giorno prima di ferragosto del 2018.
Scopro di essere incinta del terzo figlio. Diciamo che non era proprio un chiodo fisso ma dopo due maschietti se fosse arrivata un'altra gravidanza per provare a dare alla luce una femminuccia saremmo stati felici.
Così scopro di essere incinta e chiamo la mia ginecologa che mi dice di vederci dopo ferragosto e, visto che dovevamo andare in vacanza, fissiamo l'appuntamento a settembre. "Tanto è la terza gravidanza e se dovesse succedere qualcosa di strano lo capisci" mi dice la dottoressa.
Vado al mare e tutto procede benissimo, nessun problema o disturbo. Giorno 3 settembre andiamo tutti e 4 nello studio della dottoressa e ci prepariamo tutti davanti lo schermo dell'ecografia per il primo incontro con il nostro fagiolino. I miei figli, 7 e 3 anni, volevano conoscere il fratellino o la sorellina.
Non appena la dottoressa appoggia la sonda e guardo lo schermo capisco subito che qualcosa non va. Non si muove, è tutto fermo. Guardo mio marito che porta i bimbi fuori e rimango da sola lì, mentre la dottoressa prova a fare l'ecografia interna per essere più sicura. Alla fine mi guarda e quasi mortificata mi dice che il bimbo non c'è più a causa di un aborto spontaneo.
Torno a casa con il cuore gonfio, gli occhi pieni di lacrime trattenute per non fare preoccupare i bimbi, che nel frattempo chiedono perché non hanno visto il fratellino o la sorellina.
Giorno 5 facciamo il raschiamento e giorno 8, come se niente fosse successo festeggiamo il compleanno del nostro piccolino di casa. Passano i giorni e gli anni ma qualcosa si è rotta dentro di me.
Qualche tempo dopo parlo con una psicologa e affronto l'argomento riuscendo finalmente a superare quel senso di colpa che mi portavo dietro da quel giorno: perché non ho capito che qualcosa non andava?
Da quel momento in poi non ho più avuto nessuna voglia, anzi avevo il terrore al solo pensiero di riprovarci perché non avrei avuto la forza di rivivere tutto quel dolore.
L'anno scorso, nel mese di giugno, subisco un intervento e i medici decidono di asportare una tuba e un ovaio, dicendomi che non avrei potuto avere più figli molto probabilmente. Nessun problema, rispondo.
Il miracolo di una nuova vita
A dicembre 2022, dopo appena 6 mesi, dopo un periodo molto stressante ho un ritardo. Faccio un test di gravidanza ma giusto per scrupolo perché ero sicura di non essere incinta, ma solo stressata .
Il test risulta subito super positivo.
Inizia un crescendo di paura, ansia, panico prima di ogni visita. Fino a quando non sentivo il battito o vedevo muovere il nostro fagiolino stavamo in ansia io e mio marito.
Prima di portare con noi i bimbi abbiamo aspettato di essere fuori pericolo diciamo.
Abbiamo scoperto di aspettare una principessa, che adesso dorme tra le mie braccia da 1 mese. Ho affrontato un terzo cesareo, un parto difficile sicuramente, ma la ripresa è stata fantastica. I medici si sono meravigliati per la mia reazione e adesso non sento neanche il peso della stanchezza. La guardo e penso che sia davvero il mio miracolo. Il 1 settembre 2023 sono rinata con la mia Carlotta.
Questa storia ci è stata raccontata da mamma Mimi Calì