Il giorno prima dell'interruzione, mia madre mi chiese se ero incinta (lei ha un sesto senso incredibile) e io le dissi di sì e le dissi anche che il giorno dopo sarei andata ad abortire.
Lei mi rispose che mi avrebbe accompagnata e che non mi avrebbe mai lasciata sola.
Arrivò il giorno dell'intervento e mentre andavamo in ospedale mia madre iniziò a chiedermi se ero sicura della mia scelta, se volevo veramente farlo, di pensarci bene e che se volevo lo potevo tenere e che lei mi avrebbe aiutata. Sentendo quelle parole iniziai a pensare e decisi di non abortire più. Arrivata in ospedale dissi la mia decisione e tutti i medici erano felicissimi della mia scelta.
Qualche giorno dopo su facebook mi scrisse il papà di mia figlia e gli dissi di essere incinta. All'inizio mi disse di abortire, ma poi mi disse che sarebbe stato presenta nella vita del piccolo/a.
Arrivammo a 18 settimane e mia madre impaziente di conoscere il sesso mi fece il ciondolo e risultò femmina. A 20 settimane la morfologica confermò.
A 30 settimane mi vennero le contrazioni, andai in ospedale e mi dissero che ero a rischio di parto prematuro; mi ricoverarono per un mese.
Uscita dall'ospedale di consigliarono uno di stare a riposo, infatti smisi di andare a scuola (ci ero sempre andata fino a quel giorno).
Il tempo passava ed ero arrivata a 42 settimane ma la bimba non voleva ancora uscire. Mia madre iniziò a farmi fare di tutto per farmi andare in travaglio. Dopo un giorno mi fece provare il peperoncino brasiliano e mi vennero subito le contrazioni, ma pensavo che fossero quelle preparatorie per questo non sono andata all'ospedale. La sera iniziarono a farsi più forti e mia madre mi costrinse ad andare in ospedale.
Arrivata in ospedale mi visitarono. Ero dilatata di 3 centimetri e mi ricoverarono. Gli infermieri e i medici, sapendo che c'era una giovane ragazza di 16 anni in ospedale, passarono tutti a vedere chi fossi e mi fecero i complimenti per il coraggio che avevo avuto.
Dopo 10 ore di travaglio in ospedale ero arrivata a 5 centimetri. Per questo mi misero una flebo di pitocina. Sentivo pochissimo le contrazioni, infatti ero tranquillissima: passeggiavo, ridevo e scherzavo. (LEGGI ANCHE: 15 anni e incinta)
Dopo 13 ore arrivai a 8 centimetri di dilatazione. Dopo altre 4 arrivai a 10 centimetri.
Quando arrivò il momento di spingere ero spaventatissima, ma mi feci forza e iniziai, con mia madre che mi è sempre stata vicino.
Dopo 5 minuti, alle 12:50, nacque l'amore della mia vita. Ero così emozionata che quando me la misero sopra mi venne solo da dire: "Come sei bella".
La visitarono e per un'ora non l'ho avuta vicina. Mia madre andava a vederla ogni 5 minuti... sembrava più felice di me.
Avvisai anche il papà di mia figlia... era super felice.
Mi portarono in camera e mi dissero che mia bimba stava bene, era lunga 50 cm e pesava 3,016 kg.
La sera venne Andrea (il nome del neo papà) insieme alla madre e al padrigno che non credevano che avevo partorito. Arrivati si emozionarono e mi chiesero di fare il test del dna perché non credevano che fosse figlia sua.
Nei giorni seguenti mi vennero spesso a trovare e vedendo le somiglianze non vollero più fare il test. I primi tre mesi il papà e la sua famiglia venivano spesso a trovarla poi lui si fidanzò e le visite di tutti loro diminuirono.
Il mese dopo anch'io mi fidanzai con un ragazzo che mi sta vicino, che vuole bene a mia figlia e che mi ama.
Il papà di Claudia si fa vedere raramente e per poco tempo. Io sto sempre con lei, non mi ci separo mai, gli faccio da mamma e papà e mia madre mi aiuta sempre e ama la nipote più degli altri 6 nipoti che ha.
Io sono felice di non aver abortito e se dovessi tornare indietro rifarei tutto da capo. Non mi pento di quello che ho fatto. Ora la mia principessa ha 10 mesi e ogni giorno mi fa sorridere e mi dà tanto amore. La amo moltissimo.
Ora ho 17 anni e quando esco, vedo e sento la gente che mi giudica. Non mi interessa, la gente sa solo giudicare.
Sono grata a mia madre per essermi sempre stata vicino e di non avermi mai lasciata sola. E ammiro tutte le ragazze come me che hanno la forza di mandare avanti la gravidanza e di non aver scelto l'aborto.
di Guendalina
(storia arrivata per email a redazione@nostrofiglio.it)
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