Sabato pomeriggio, due squadre (Affrico calcio e Firenze Sud) di atleti tra i sette e gli otto anni (i cosiddetti pulcini) si sono esibiti in un incontro amichevole. In questa categoria si gioca 5 contro 5 in un campo di dimensioni ridotte, l´arbitro è un dirigente della società ospitante, i tempi sono tre di 15 minuti ciascuno per dare a ogni bambino la possibilità di mettersi alla prova.
Il fatto
Nel secondo tempo, sul risultato di 1-1, ecco che lo zio di uno dei pulcini alzarsi dagli spalti e urlare: " se loro vi picchiano, allora tiriamogli pedate anche noi. Se loro vi danno botte, allora entrate duro anche voi”. Purtroppo la riprovevole esternazione dell’uomo è stata “solo” la goccia che ha fatto traboccare il vaso del cattivo esempio. E´ un attimo, e in tribuna si scatena il putiferio: i genitori iniziano a insultarsi a vicenda, non arrivano allo scontro fisico ma i toni sono talmente alti da spaventare i bambini che smettono di giocare. I due allenatori, di comune accordo, decidono di interrompere la gara e di far ritirare le squadre.
Le testimonianze
Francesco Vallini, che allena i piccoli dell´Affrico spiega che “E´ stato un segnale necessario. I bambini erano attoniti mentre attraversavo il campo per dire all´arbitro di fermare il gioco. Dovevo fare così visto che non riuscivo a convincere i familiari dei miei a calmarsi”.
Anche Alessio Giovannelli, poliziotto che nel tempo libero prepara i ragazzi del Firenze Sud, è dello stesso parere. “Pur essendo una gara di bimbi era molto tirata. In campo c´erano due squadre piuttosto forti. Però non ci voleva quella frase che ha acceso gli animi coinvolgendo parecchi spettatori. Un battibecco troppo violento tanto che ho invitato l´altro allenatore ad intervenire con i suoi sostenitori”.
Alla fine i toni si sono calmati, ma lo spettacolo rimane comunque un fatto grave.
“Ci vergogniamo di quanto accaduto, quell´invito a picchiare urlato da un anziano ai nostri bambini non appartiene alla nostra società - allarga le braccia l’ amareggiato il direttore sportivo dell´Affrico, Matteo Petrachi - In cinque anni siamo passati da 60 iscritti a 250, proprio perché crediamo nel ruolo educativo del calcio e vogliamo che nessuno resti escluso. Per noi insegnare questo sport è un modo per comunicare certi valori, quei valori che spesso i genitori accusano la televisione di non trasmettere ai loro figli. Quando invece, come dimostra l´episodio di sabato, sono i primi a non rispettarli”.
L’idea di Petacchi
“Abbiamo parlato con Firenze Sud e recupereremo la partita con una grande festa, dopo l´inizio delle vacanze natalizie: faremo entrare i bambini per mano e giocheremo il cosiddetto "terzo tempo", seguirà un buffet a cui spero partecipino tutti”.
Una dettagliata documentazione sui fatti, comunque, è stata inviata alla FIGC che prenderà le dovute decisioni su eventuali penalizzazioni.