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Quando il papà si sente escluso

di mammenellarete - 19.05.2011 - Scrivici

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Un uomo che diventa papà, al pari della donna che sta per diventare mamma, si trova di fronte ad una serie di cambiamenti che intervengono sia sulla sfera affettiva che in quella di organizzazione quotidiana. Questi cambiamenti sono maggiormente evidenti alla nascita del primo figlio, anche se si notano ulteriori “assestamenti” anche quando si assiste alla nascita del secondogenito, ci racconta Paternità Oggi. Le novità immediate riguardano l'organizzazione dei propri tempi e dei propri spazi; ci si accorge rapidamente che la vita sta cambiando e che quello che si poteva fare prima, spesso non è più fattibile: le ore di sonno diminuiscono drasticamente, così pure le ore da dedicare alla palestra, agli amici o semplicemente ad uno spazio per riposarsi.

Il sentimento che però spicca, nel trambusto, è quello di esclusione: esclusione dal rapporto madre-figlio e esclusione dal rapporto a due che viene meno.

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Soprattutto per i papà, i cambiamenti dettati dall'arrivo di un figlio sono più faticosi e difficili da accettare subito; probabilmente la questione è dovuta al fatto che un uomo, a differenza di una donna, non ha la possibilità di prepararsi emotivamente alla nascita del bambino attraverso nove mesi di gravidanza. La preparazione c'è, ma è sempre ideale e non concreta come tenere un bimbo nella propria pancia.

La maggior parte delle donne hanno la possibilità di allattare al seno e questo aiuta la mamma a creare rapidamente un legame emotivo e fisico con il piccolo.

I papà, anche se non lo ammettono facilmente a parole, in questa delicata fase iniziale possono sentirsi inoltre esclusi da quella relazione speciale che avevano con la propria partner. Quando nasce un figlio, non si può più pensare ad un rapporto esclusivo a due, ma bisogna accettare ed imparare un nuovo rapporto affettivo a tre.

Rimane, dunque, di fondamentale importanza che il papà instauri fin da subito un legame con il proprio figlio. Per fare questo è importante anche dedicarsi semplicemente al cambio di un pannolino o ad una passeggiata con la carrozzina.
Costruire un rapporto personale con il proprio figlio, fin dai primi vagiti, aiuta i papà a non sentirsi esclusi da questo nuovo menage famigliare.

La collaborazione tra una mamma ed un papà, inoltre, è essenziale; purtroppo molto spesso la costruzione di un rapporto affettivo non è aiutato dall'atteggiamento della neo mamma, spesso inconsapevole. Per istinto o per stereotipo ben assimilato, le mamme tendono a considerarsi le uniche responsabili della cura del bambino, dimenticando di avere accanto non solo un aiuto prezioso, ma la persona con cui hanno concepito il figlio che tengono tra le braccia.

E' necessario quindi parlarsi e non dimenticarsi che è la coppia ad aver scelto di fare un figlio ed è la coppia il fondamento basilare di una famiglia.

Riuscire a passare del tempo di qualità insieme, nonostante la stanchezza, e recuperare un minimo di intimità aiuta i neo genitori a non sentirsi esclusi dal rapporto di coppia. La serenità emotiva, fisica e sessuale dei genitori è alla base della serenità del nuovo arrivato.

L'unico modo per un papà di mantenere un rapporto stretto con la propria compagna e di creare un legame affettivo con il piccolo, è dunque quello di “frequentare” il più possibile il proprio figlio e fornire al nuovo nucleo familiare una propria impronta.
La possibilità di maggiore tempo da dedicare ai figli è data dalla presenza di congedi parentali; per saperne di più, consulta questa guida semplice ma dettagliata sui congedi di paternità fornita dalla redazione di Paternità Oggi.

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