Sono una ragazza di 24 anni. Il 31 dicembre 2016 scoprii di essere incinta. La gravidanza andò bene e scoprimmo che era una femminuccia. Tutto perfetto, lei era perfetta... Nessun problema.
A 40+2 feci il primo tracciato e il battito era a 180. Nessuno se ne accorse e io non ne capivo nulla. Non fecero un'ecografia. Controllarono invece velocemente il liquido e mi dissero che era tutto okay.
Il giorno dopo non sentii la bimba e corsi in ospedale. Alle 14.30 si fece vivo il ginecologo e alle 15 controllò e mi disse dopo un po' (perché non sapeva come dirlo): "Non c'è battito. Valentina cosa hai fatto?", già dando le colpe a me.
Cosa ho fatto? Nulla! Comunque fecero il cesareo: lo chiesi io. Non riuscivano a far uscire la bimba poiché non c'era liquido amniotico. La bimba era attaccata a me. Usarono la VENTOSA durante il CESAREO.
La bambina venne al mondo, era bellissima, ma senza vita. La tenni con me più di un ora: la vestii, la baciai. Pesava 3700 per 52 cm. Era il 24 agosto 2017. Dopo mi riportarono in camera.
Mi accorsi che mi avevano fatto sparire vari documenti dalla cartella e il tracciato della bambina che io avevo. Andai via la mattina dopo aver firmato. In seguito, andai tutti i giorni dalla bimba in camera mortuaria: la tenevo in braccio e la baciavo anche lì, anche dopo l'autopsia. Feci denuncia e ora siamo in causa... Non la possono passare liscia. E' stata negligenza medica.
La bambina doveva nascere il giorno stesso del tracciato poiché era in sofferenza. Dopo 3 mesi non mi arresi, cercai l'arcobaleno e poff! Ero incinta. Mi feci seguire da un ospedale specifico. Feci ricoveri su ricoveri. Il 23 agosto 2018 nacque Thomas, un bimbo meraviglioso che ora ha 5 mesi. Ma pensavo e penso sempre e continuamente alla mia bambina.
Si chiamava Nora Azzurra.
di Valentina
(storia arrivata sulla pagina Facebook di Nostrofiglio.it)
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