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Pensavo fosse amore, invece erano maltrattamenti. Ho trovato il coraggio di ricominciare

di mammenellarete - 07.01.2015 - Scrivici

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Scrivo per raccontare la mia storia difficile. All'inizio pensavo fosse un grande amore. Ma il mio idillio si è trasformato in un incubo a causa di mio marito. Per fortuna, ho trovato la forza di andare avanti, grazie al mio migliore amico e ai miei meravigliosi figli.

Anni fa credevo che fosse normale che il mio fidanzato dovesse prendermi in giro per il mio fisico. All'epoca avevo un seno molto grande. E purtroppo credevo anche fosse normale farmi denigrare davanti ai nostri amici quando scherzosamente si parlava di matrimonio.

Le mie nozze giunsero nel 2006. Nel 2007 nacque il mio piccolo Marco, frutto dell'unione tra me e mio marito.

La nostra all'inizio appariva una famiglia felice e tranquilla. Ma lui mi riservò un trattamento non meritato. Non muoveva un dito in casa e non mi aiutava con il piccolo. Anzi, se chiedevo aiuto... apriti cielo! Poi, lui lavorava e io no, quindi non potevo chiedere nulla.

Nell'aprile 2009 le cose cambiarono. Lui si affezionò alla mia migliore amica. Trattamenti di superlusso per lei, che era magra e bionda e aveva 15 anni meno di me.

Lei non aveva le occhiaie procurate dalla stanchezza di dover crescere un bimbo, non aveva il seno grosso e non aveva neanche la pancetta del parto. Mio marito iniziò a dormire sul divano, con scuse assurde. Finché non giunse il compleanno di Marco, che compì 2 anni.

Proprio il giorno del compleanno di mio figlio, nella cucina di mia suocera, scoprii mio marito e la mia amica che si stavano baciando. Loro non mi videro, ma io mi sentii morire dentro. Realizzai che era successo proprio a me, che avevo lasciato tutto, amicizie e famiglia, per lui.

Mio marito arrivò a dirmi che il suo problema ero io. E che lo stava risolvendo con un'altra persona! La goccia che fece traboccare il vaso fu la seguente: andammo in vacanza con amici e ovviamente c'era lei. Fortunatamente c'era anche il mio migliore amico, che mi fu vicino in quella triste situazione e anche successivamente. Vidi lei e mio marito in tenda insieme e presi finalmente una decisione.

Quanto piansi... Mi incolpavo e mi dicevo che ero stata io a chiedere troppo evidentemente. Mi lasciò in campeggio. Tornai a casa e decisi che non potevo far correre, perciò chiamai un avvocato e andai via da casa! Non avevo ne' lavoro ne' una casa, ma non ci pensavo. Volevo solo fuggire da quell'incubo!

Il mio amico mi ospitò a casa sua per un po' di tempo. E lì' accadde il miracolo: ci innamorammo perdutamente.

Trascorso un anno, il mio ormai ex marito, che nel frattempo conviveva con la mia ex amica, mi picchiò davanti al bimbo. Io lo denunciai subito e mi trasferii lontano, a circa 200 km di distanza, con Paolo, il mio amore.

Tramite vie traverse e tanti soldi regalati, riuscì a convincere un giudice che assegnò la residenza del bimbo da lui. Per questo motivo, dovetti tornare a pochi chilometri di distanza dalla mia prima casa coniugale.

Nel 2012 io e Paolo ci siamo sposati e ad aprile di quest'anno ho scoperto di essere incinta. Il 18 dicembre è nata la nostra bimba. Lei è stata la mia rinascita. Ora il piccolo Marco, che ha sette anni, vive con noi anche se non ha ancora la residenza. Purtroppo non posso permettermi altri avvocati, per adesso.

Ho raccontato la mia storia perché vorrei aiutare le donne a uscire da queste situazioni, di maltrattamenti e di abusi. Perché ricordate che gli abusi non sono solo fisici o sessuali, ma anche psicologici ed economici. Se siete maltrattate, SEGNALATELO!

Siamo donne e ci rialziamo sempre, abbiamo il sole dentro, e, con le lacrime agli occhi, vi dico di trovare sempre la forza! Siete e siamo fortissime, se lo vogliamo.

Una mamma

(messaggio arrivato tramite la nostra pagina Facebook)

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Aggiornato il 25.11.2015

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