Sono un ragazzo di 23 anni e sono fiero di essere papà. La mia storia ebbe inizio nel 2011, quando conobbi quella che nel 2013 divenne mia moglie.
Superammo parecchi ostacoli dovuti ai pettegolezzi sulla nostra giovane età. Pettegolezzi altamente alimentati dalla mia famiglia, che non mandava giù l'idea del matrimonio. Certo, non è facile iniziare a costruire una vita con qualcuno che te lo impedisce in tutti i modi.
E quando dico tutti i modi, intendo proprio tutti. Ci dissero che non sarebbero rimasti in nessun senso vicino a noi, andarono correndo dal prete per impedire le nozze... neanche fossimo Renzo e Lucia! Di sicuro ne portiamo ancora i segni.
Però non ho dubbi sull'affermare che è stata la scelta più giusta della mia vita. A rendere la nostra vita ancora più straordinaria, è stato l'arrivo di G. , il nostro cucciolo amato e voluto, un anno e mezzo dopo le nozze.
A mia moglie piaceva l'idea che nascesse a marzo, come lei. Abbiamo provato a programmare tutto, anche se eravamo convinti che non sarebbe di certo arrivato al primo tentativo.
Ma invece così è stato: Dio ci ha concesso il dono più grande, ovvero un figlio! G. è venuto al mondo la sera del 16 marzo, dopo 15 ore di travaglio; quella giornata è stata interminabile e ho solo un rimpianto, quello di non essere stato accanto a lei come avrei desiderato.
Ma provate ad immaginare il cervello di un ventiduenne che deve far i conti con la sofferenza della propria metà e con la consapevolezza che di lì a poco gli avrebbero messo tra le braccia un essere indifeso e totalmente dipendente da lui! Beh, vai in tilt. E di brutto!
Eppure, quando ho iniziato a vedere la sua testolina, tutto ha cominciato ad avere un senso. Tutto è diventato così normale e ho subito provato quel senso di preoccupazione, per non sentirlo piangere subito, che ogni padre custodisce dentro di sé.
Vederlo crescere e sorridere è la cosa più bella di questo mondo e non smetterò mai di ringraziare il Signore per la bella famiglia che ho.
Ora la mia vita è completa e non importa se ho 23 anni.
Non mi importa se la gente strabuzza gli occhi quando dico le parole "moglie-figlio". Io sono felice e questo mi basta. Anzi a dire il vero, c'è solo una cosa che renderebbe perfetta la mia vita già stupenda: un altro figlio!
di papà Mattia
(storia arrivata come messaggio alla redazione)
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Aggiornato il 21.07.2017