Tra le prime dichiarazioni: “rendere compatibile” la sua responsabilità con la maternità che non è una malattia ma uno stadio transitorio e meraviglioso.
Una donna, incinta, madre, ministro delle Forze armate che garantiscono la sicurezza di ogni paese.
Per essere sicuri ci vuole la propria forza personale, il credere in sé stessi, l’armatura che ci dà la personalità e la famiglia, gli affetti, la sicurezza che ci dà la fiducia altrui, e le armi: che c’azzeccano le armi? Discorso filosofico (con termini come “c’azzeccano”?) che vuole mettere in discussione il nostro sistema di vita individuale. Ma siamo sicuri che la ragione è sempre dalla parte di mondo in cui noi viviamo? No, ma condivido queste conclusioni: “nella realtà della guerra, ho visto pochi atti di violenza commessi dalle donne. La mia impressione è che gli uomini siano istintivamente predisposti a distruggere, mentre le donne sono più portate a ricostruire.” Troppo per una mattina normale di lavoro?
E allora parliamo delle donne e la politica: nel governo Berlusconi che sta prendendo corpo in queste ore sono previsti 4 ministri/ministre donne, in quello precedente ce n’erano 6 ma solo una con portafoglio.
Lezione di storia: in Italia nel 1912 viene approvato il suffragio universale ma, nota bene, è solo maschile. Nel 1913 in Norvegia le donne ottengono il voto. Nel 1917 le donne ottengono il voto in Inghilterra, dopo 12 anni di "suffragetti" e di lotte, ma possono votare solo dopo i 30 anni.
Nel 1921 Mussolini dichiara a un giornale inglese “non darò il voto alle donne…la donna deve ubbidire”. 1929: voto per le donne in Ecuador e Mongolia. 1930: voto per le donne in Brasile. 1935: le donne votano in India. Nel 1944 le donne ottengono il diritto al voto in Francia, l’anno dopo nel 1945 in Italia.
In questo governo spagnolo, nel 2008, ci sarà anche un ministro dell’uguaglianza: di chi? E per chi? Pensavo fosse un ministro per l’integrazione degli immigrati nel nuovo paese di arrivo, invece udite , udite: “dovrà dedicarsi a combattere la discriminazione e la violenza di genere e a promuovere attivamente la presenza femminile nal mondo del lavoro”. Se questo nuovo ministro spagnolo riuscirà a fare questo, allora speriamo che questa donna ministro della Difesa riesca a mettere i fiori nei cannoni di tutti: delle guerre umanitarie che l’Europa persegue e nei cannoni delle bocche delle persone che parlano troppo e che le pancie l'hanno solo per il troppo mangiare e si dimenticano che la società è arrivata davvero nell’anno 2008.