Andiamo con ordine.
Nel cercare una soluzione ai disturbi della gravidanza spesso le mamme si scoraggiano al responso del proprio medico o del farmacista: non c'è nulla in commercio che possano prendere.
I fautori dell'omeopatia sostengono che avvicinarsi alla medicina omeopatica in questo momento significa non solo ottenere benefici, ma impostare un approccio olistico ai propri disagi e ai futuri problemi di salute del bimbo in arrivo.
L'abbandono della medicalizzazione a vantaggio di una via secondo natura si spinge fino alla scelta del parto in casa e di una lenta e naturale remisè en forme.
A questo punto ci domandiamo, insieme a voi, quali sono le garanzie minime per provare l'omeopatia? Bisogna chiedere al proprio medico? Fidarsi ciecamente degli esperti? Conoscere veramente a fondo il proprio organismo e decidere di "rischiare"?
Un tentativo omeopatico od olistico è davvero un rischio come pensano quanti si affidano a cure veloci e "certe"?
Sicuramente le soluzioni vanno valutate caso per caso, un bravo omeopata risponderà così.
L'interrogativo davvero interessante e forse l'unico al quale si può dare una risposta è il seguente: la scelta omeopatica è una scelta radicale o può essere considerata una scelta integrativa?
La Repubblica delle Mamme