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"Non stanchiamoci mai di dialogare con i nostri figli, amiamoli e facciamo sentire loro quanto li amiamo"

di Saby - 16.12.2013 - Scrivici

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Fonte: Alamy.com
Cristian è nato nel 1997, oggi avrebbe avuto 20 anni. Era un bambino pieno di vita, diligente, attento, sensibile, il migliore della classe, era il mio orgoglio e tutta la mia vita. Aveva un sorriso per tutti, era dolce, solare, era il figlio che ogni madre vorrebbe avere. Ma dopo che suo padre ci ha lasciato, i miei genitori sono andati in cielo e la sua prima delusione d'amore, tutto crolla ma mio figlio resta in piedi. O almeno così pensavo. Un giorno, un giorno come gli altri, mentre io vivevo e respiravo vita lui ha deciso di metter fine alla sua.

Cristian è nato nel 1997, oggi avrebbe avuto 20 anni. Era un bambino pieno di vita, diligente, attento, sensibile, il migliore della classe, era il mio orgoglio e tutta la mia vita. Aveva un sorriso per tutti, era dolce, solare, era il figlio che ogni madre vorrebbe avere. Nel lontano 2008 il padre ci lascia, il nostro matrimonio era arrivato al capolinea e Cristian trova in suo nonno tutto l'amore di cui aveva bisogno. Amava tanto mio padre e mio padre amava lui, avevamo ritrovato un po' di equilibrio e sembrava che tutto fosse al proprio posto.

Un triste giorno però mio padre muore e con tutte le nostre forze ci siamo aggrappati a mia madre che ci ha amati, sostenuti, aiutati in tutto, riempiendoci di amore e protezione. Aggrappati a noi stessi siamo andati avanti inconsapevoli che il destino aveva per noi una nuova amara sorpresa. Mia madre non era giovanissima e anche lei ci lascia per raggiungere il mio amato papà in cielo. Tutto crolla ma mio figlio resta in piedi, la vita va avanti e noi siamo andati avanti.

Mio figlio non esternava molto i suoi sentimenti e tutto quel dolore lo ha tenuto dentro, non saprò mai quanto male gli abbia fatto vivere queste tragiche esperienze. Ha continuato a studiare, frequentava il primo anno di liceo scientifico, voleva imparare le lingue straniere e diventare una guida turistica. Come tutti i ragazzi della sue età incontra il suo primo amore, che tenero che era, aveva tanto da dare alla vita e la vita aveva tanto da dare a lui. Quel grande amore che in quel momento gli sembrava tutto non era però corrisposto e lui ne ha sofferto tanto.

Quanto dolore aveva dentro, quando dolore ha nascosto a me e a tutti, io non ho capito, non ho compreso e inconsapevole di ciò che bruciava nel suo cuore ho creduto che si sarebbe rialzato ancora una volta e sarebbe andato avanti.

Tutti perdono nella vita un amore, è naturale, è la realtà, non sempre i nostri sentimenti vengono corrisposti ed io credevo che lui fosse abbastanza forte e maturo per capire e voltare pagina.

Non è stato così.

Un giorno, un giorno come gli altri, mentre io vivevo e respiravo vita lui ha deciso di metter fine alla sua. Come vorrei tornare in dietro per poter cambiare le cose, per poter abbracciarlo ancora, per potergli dire che la vita è anche fatta di prove, prove che si possono superare. Invece no, lui crolla, lui si arrende, ci lascia tre lettere, parole messe in fila su di un foglio bianco, nessuna spiegazione, nessun perché, niente per poter capire come mai mio figlio decide di metter fine alla sua vita.

Mio dolce angelo, piccolo mio, quanto ti amo e quanto mi manchi. Ora la mia vita è sopravvivere al mio dolore, un dolore che non passa, che non smette di far piaghe nel mio cuore, un dolore che non auguro a nessuno. Perdere un figlio è la cosa più disumana che possa accadere a una donna, e ogni giorno mi aggrappo a brandelli di coraggio per cercare di rimanere in piedi.

Tu, con la tua sensibilità, sei crollato ed io ti ho visto crollare solo dopo aver saputo del tuo gesto. Quando mi chiedo se ho sbagliato in qualcosa, rileggo la tua lettera, quella che hai intestato a me e mi faccio coraggio, non mi hai incolpata di nulla è questa ora è la mia forza. Rimane però quel vuoto incolmabile che i miei due figli cercano di riempire con il loro amore, ma nessun vuoto sarà mai colmato, il loro amore mi aiuta a vivere, ed è per loro che vado avanti.

Un giorno forse saprò, scoprirò perché mio figlio si è tolto la vita, sino ad allora io aspetto, lo aspetto nei miei sogni, aspetto il giorno in cui lo cullerò ancora tra le mie braccia e gli dirò….

"Mamma è con te"

" Ho deciso di raccontare questa storia, che mamma Loredana mi ha chiesto di scrivere perché voglio mandare un messaggio, un messaggio ben preciso. Ragazzi, amate la vita e non sciupatela, non mettete nulla davanti a voi e la vostra vita, nulla!!! Tutto si risolve, tutto passa, a tutto c'è rimedio, e a voi, a noi genitori, voglio scrivere… "Non stanchiamoci mai di dialogare con i nostri figli, amiamoli e facciamo sentire loro quanto li amiamo, è importante amare ma è molto più importante far sentire ai nostri figli quanto è grande quell'amore! Anche se la vita ci distrae, ci mortifica, ci confonde, cerchiamo di tenere bene a mente che i nostri figli hanno bisogno di noi e noi abbiamo bisogno di loro. Non vergogniamoci di baciarli, di coccolarli, anche se sono adulti, non vergogniamoci dei nostri sentimenti, la vita è una, una, solo UNA" A mamma Loredana va il mio abbraccio sincero.

Storia di Loredana scritta da Sabina B.

Sull’autrice

Sabina è pugliese e madre di un bambino di 5 anni. E’ autrice della pagina facebook Io con mio figlio e del sito internet http://www.ioconmiofiglio.it

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Aggiornato il 28.12.2017

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