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Nidi famiglia, quando accudire il proprio bambino diventa un lavoro

di mammenellarete - 27.05.2011 - Scrivici

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Come è possibile coniugare maternità e lavoro? Scopriamolo insieme attraverso la ricerca sui nidi famiglia di Help Consumatori. Accudire il pargolo o rimettersi in gioco lavorativamente. É il dilemma di fronte al quale ogni neo mamma si è trovata dopo la nascita del proprio bambino. Da qualche anno risolverlo è più semplice perché si sta diffondendo anche nel nostro Paese un'attività capace di coniugare il legittimo desiderio di realizzarsi professionalmente a quello di seguire la crescita del proprio bambino.

Di importazione Nord Europea, il nido famiglia è un nido domiciliare che può ospitare fino ad un massimo di 6 bambini dai 3 mesi ai 3 anni.

 

In linea di massima avviare un nido famiglia non è particolarmente difficile a fronte dei vantaggi sia per chi intraprende l'attività, sia per i genitori che affidano i propri figli al nido: chi gestisce il nido ha la comodità di lavorare a casa propria, accudire in prima persona il proprio figlio e offrire un utile servizio alla comunità.

 

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Se l'idea vi sembra stimolante e siete in possesso delle necessarie competenze basilari per accudire un bambino e la passione di voler impegnare il proprio tempo con il loro, rivolgetevi direttamente al comune di residenza, oppure ai numerosi enti o associazioni nati con lo scopo di sviluppare, organizzare e incentivare l'apertura di questi nidi.

 

I servizi appartenenti alla tipologia dei "nidi in casa", per le ridotte dimensioni dell'attività prestata all'utenza e per la loro limitata capienza, non rientrano nel novero dei servizi socio-assistenziali; essi, diversamente dagli asili nido, non sono pertanto soggetti né all'autorizzazione, né alla conseguente vigilanza previste dalla L. R. 1/86.

 

L'art. 22 del D. L. 269 del 30-09-03 "Disposizioni urgenti per favorire lo sviluppo e la correzione dell'andamento dei conti pubblici" così recita: Il mutamento della destinazione d'uso di immobili ad uso abitativo per essere adibiti ad asili nido è sottoposto a denuncia di inizio attività. Restano ferme le previsioni normative in materia di sicurezza, igiene e tutela della salute, nonché le disposizioni contenute nei regolamenti condominiali.

 

L'attività è facilmente gestibile, la si svolge a casa propria, non necessita di particolari autorizzazioni, anche se le normative variano da comune a comune, quindi mentre in alcune zone basta inviare una semplice comunicazione di inizio attività, in altri comuni/regioni è necessaria una visita della ASL di competenza per verificare lo stato dell'abitazione e le condizioni igienico- sanitarie.

 

L'investimento richiesto per avviare un nido di famiglia è quasi nullo poiché l'attività è svolta a casa propria, quindi, tranne qualche piccola "modifica" per rendere la casa più colorata e accogliente per i bimbi, qualche gioco, fogli e colori, il resto si presume che sia già disponibile in casa.
Stipulare una polizza assicurativa per i bimbi è comunque consigliato e in alcuni comuni richiesta.
Per quanto riguarda il reddito, questa non è un'attività che pone il "lucro" con fine primario, piuttosto è considerata un' attività sociale, tuttavia si ricaverà un buon stipendio.

 

di Valentina Corvino per Help Consumatori, collaboratori di Mamme nella Rete.

 

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