Poi grazie ad MPS, (Mia Principessa Stefania) mia moglie, ho trovato anche un modo per spiegare ai bambini concetti e cose più o meno complicate. Ogni volta i bambini chiedevano cosa fosse quello o cosa significava quell’altro MPS li rimandava a me dicendo: “Ve lo spiega papà”. Così è nato il blog… Mo te lo spiego a papà.
MNR: E' una scelta di cuore o hai pensato subito che sarebbe potuta diventare un'attività remunerativa? F.: Remunerativa non lo è ancora neanche ora, per cui è solo una scelta di cuore. Il blog è nato per lasciare una traccia ai miei figli così quando un giorno loro saranno genitori potranno rileggere i vari post e provare a fare meno errori o magari saranno facilitati perché potranno avere un approccio più leggero di quello che ho avuto io.
MNR: Chi sono i tuoi lettori e come interagite? F.: I miei lettori sono papà e mamme indifferentemente. Non mi piace rivolgermi ad una categoria sola perché i figli hanno bisogno di entrambi i punti di vista per crescere e poiché di papà ce ne sono pochi che raccontano. I lettori lasciano commenti a cui cerco di rispondere sempre sia sul blog che sulla pagina Facebook, ma evito di dare suggerimenti perché il blog nasce per spiegare le cose ai bambini e non agli adulti. La cosa più bella è quando un lettore mi dice: “Sembra di stare a casa mia”.
MNR: Quali sono le domande più frequenti che ti vengono poste? F.: Per fortuna adesso le domande sono su come spiegare ai propri figli determinati argomenti. A questo cerco di rispondere creando dei post dedicati. Le domande più frequenti sono state su come spiegare come si fanno i bambini, che cosa è il ciclo, perché ci sono le curve, cosa sono le radici e così via.
MNR: Collaboriamo con l'associazione Paternità Oggi: credi che sia utile una presa di posizione che tuteli questa figura genitoriale? F.: Se c’è qualche minima informazione sulle cose che le madri devono fare quando nasce un bambino, di sicuro non c’è niente che venga detto ai papà. Non se ne può più della figura del papà che porta i soldi a casa ed è stanco della dura giornata in miniera. C’è bisogno sempre più che i papà svolgano un ruolo educativo importante e che non deleghino alla mamma; la crescita di un bambino sano passa attraverso la partecipazione al suo mondo di entrambi i genitori. In questo caso non mi piacciono le prese di posizione perché questa della paternità è una consapevolezza che deve nascere da un cambiamento culturale e credo che l’obiettivo di Paternità Oggi sia appunto questo, per cui complimenti.
MNR: Quali sono a tuo avviso le tematiche che andrebbero maggiormente affrontate? F.: Io sono fortunato perché per lavoro mi occupo di infanzia e adolescenza e quindi conosco il linguaggio, ma ci sarebbe bisogno di giornate in cui i papà possano sperimentare forme di comunicazione più vicine ai bambini e ai ragazzi. C’è bisogno di saper entrare nel loro mondo fantastico, di creare ambientazioni ai loro giochi, di leggere storie emozionanti. Tutto questo si può imparare allenandosi. Tutto questo può rendere i momenti pesanti in casa un po’ più leggeri perché i momenti pesanti ci sono e come…basterebbe soltanto dirselo ad alta voce in gruppo mentre si beve un buon bicchiere di vino.
Potete leggere e contattare Francesco sul blog Motelospiegoapapà