Mi chiamo Chiara e la mia è una storia - credo di poter affermare - di coraggio e forza!
Nel lontano gennaio 2009, dopo vari problemi di tachicardia, aumento di peso, gonfiore del collo, decisi di fare delle analisi, da cui saltò fuori una tiroidite di Hashimoto. Seguita da un endocrinologo, iniziai la cura con Eutirox50 e tutto rientrò nella norma!
Dopo tre mesi giunse la bella notizia. Aspetto la mia prima bambina. Tutto andò alla grande e da Eutirox50 passai a 100, ma non fu un cambiamento significativo. Lei nacque sana, pesava 3225.
Allattai per 18 mesi. Dopo pensai che era ora di rimettermi in forma e iniziai a correre, finché nel mese di gennaio 2012, cominciai a sentire che qualcosa non andava. Avevo dolori ai polsi, male forte al collo, sudorazioni notturne, tanto che dovevo cambiare maglia di notte perché zuppa.
Non vi dico quanti ospedali visitai. Tutti mi rimandavano a casa con un antistaminico. Di giorno in giorno peggioravo, non riuscivo a prendere in braccio mia figlia, non avevo la forza e la voglia di giocarci. Mi uscirono "rash" cutanei ovunque: mi creavano un prurito spaventoso.
Gli occhi divennero neri: sembrava quasi che mio marito mi avesse pestato. Così fu anche per le braccia. La febbre salì a 41. A quel punto mi ricoverarono d'urgenza al reparto malattie infettive.
Piansi e mi disperai, anche perché a casa avevo il mio cucciolo di 2 anni. Da quel momento ebbi un crollo fisico spaventoso. I medici mi sottoposero a qualsiasi cosa: tac, lastre, pet con zucchero radioattivo. Responsi? Da leucemia a tumore linfatico. Ebbene sì, i miei linfonodi sembravano esplodere!
Io non facevo che pensare e piangere. Come sarebbe cresciuta la mia piccola senza mamma? I dottori erano convinti che non mi sarebbe rimasto molto tempo, tanto che cercarono addirittura di convincere me e mio marito a farmi vedere l'ultima volta la mia bambina.
Io mi rifiutavo. Ero nel letto d'ospedale paralizzata, con una maschera d'ossigeno, il centrale per le trasfusioni di sangue. Avevo perso 15 chili. Usavo il pannolone e non muovevo neanche un arto!
Tutti mi davano per spacciata. Decisi allora di fare qualcosa, iniziai a dire che non avevo nulla e che presto sarei tornata in piedi. Fatto sta che mi beccai pure la polmonite e la febbre giunse di nuovo a 41!
Giunse il giorno in cui mi asportarono il linfonodo. Feci un colloquio con un reumatologo, convinto che avessi una malattia autoimmune del collagene! Iniziarono a bombardarmi di cortisone e mi diedero un antimalarico per indebolire le difese immunitarie. Iniziai a prendere peso e a perdere i capelli.
Alla fine dopo altri otto giorni giunse l'esito definitivo: avevo IL MORBO DI STILL. Pensai: "Chi se ne frega, torno a casa dalla mia bambina!" Una sola domanda venne spontanea: "POSSO AVERE ANCORA FIGLI?"
Lo chiesi ai medici e mi dissero che finché usavo alcuni farmaci non avrei potuto, poi tutto sarebbe stato da verificare. Mi diedero 50 mg di cortisone al giorno, presi 7 pastiglie al mattino e 7 la sera per un lunghissimo anno, finché non scalai il cortisone fino a smetterlo.
Dopo qualche mese aspettavo la mia seconda bambina. Nacque di 2840 grammi: era bellissima. La prima mi aveva dato la forza e la seconda mi diede la speranza. Ho raccontato la mia storia per dirvi che ho due malattie autoimmuni, di cui una rara, ho un invalidità del 50%, ma non mi arrendo. Ho ottenuto ciò che volevo.
Cresco le mie figlie senza bisogno di nessuno, la mia testa ha vinto su tutto e quello che voglio trasmettere è il seguente messaggio: "NON ARRENDETEVI, NIENTE E' PERDUTO SE LOTTATE E SE LO DESIDERATE VERAMENTE!" La mia malattia è in regressione e spero sarà così per sempre.
di Chiara
(storia arrivata all'email della redazione)
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