Care mamme,
oggi parliamo delle vostre colleghe (mamme/bloggiste) americane. Secondo il San Francisco Chronicle, uno dei maggiori quotidiani californiani,
trentasei milioni di donne al di sotto dei 30 anni, nei loro posting discutono di esperienze personali, di famiglia, scuola, mariti, fidanzati e bambini. Si scambiano suggerimenti. Ponderano di politica. Parlano d’arte, letteratura e musica. Ma sebbene crescente su tutti i fronti del blogging, la presenza femminile è diventata una vera potenza alla voce "mamme". Mommyblogging, è il gruppo di blogger più numeroso del web: rappresenta il 15 per cento del totale a fronte di un 12 per cento del resto degli adulti. Un dato questo che non è sfuggito agli esperti di marketing che stanno abbandonando i canali pubblicitari tradizionali, come le telenovelas, per concentrarsi sui blog delle mamme. Bloggiste come la Li , la Des Jardins, Heather Armstrong, cofondatrice pure lei di BlogHer.com e ideatrice del blog www.doce.com, Stefania Pomponi Butler creatrice di CiTy Mama , Mir Kamin animatrice di WouldaShoulda e Carmen Staicer hanno così trovato il modo di trasformare il loro hobby in un'attività che le aiuta a pagare - nelle parole di Pomponi Butler- "L'asilo, il pedicure e i cocktails". Nel caso della Armstrong, il cui marito s'è addirittura licenziato dal lavoro per aiutarla a mantenere il sito, le entrate generate da doce.com a questo punto pagano anche i salari e il mutuo della casa.
"Il Mommyblogging è diventato uno dei canali più lucrativi del web", ha affermato Jory Des Jardins, cofondatrice di Blogher.com.. E a ragion veduta, sostiene Charlene Li, ex analista tecnologica di fama internazionale trasformatasi di recente in blogger a tempo pieno, "Quando in famiglia ci sono bambini le spese arivano al cielo".
Agostino Acri (mammenellarete)