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In Italia succede spesso che le coppie si sposino quando è in arrivo un bambino, questo accade perché è ancora comune il pensiero che ci siano differenze legislative fra figli nati all'interno di un matrimonio o no. La mancata celebrazione del matrimonio non incide sui diritti spettanti ai figli nati dai genitori non coniugati i quali, per disposizione di legge, sono equiparati in tutto e per tutto ai figli nati da coppie coniugate. Di conseguenza oggi, a differenza di ciò che avveniva in passato, la distinzione tra figli naturali e figli legittimi non ha più ragione di esistere. A sancirlo è l 'articolo 317-bis, ed importante ricordare anche che la legge numero 54 del 2006 prevede che si applichino anche nei confronti di genitori non coniugati le norme in materia di affidamento.
L'unica differenza sostanziale tra le due forme di unione è che in caso di matrimonio tali diritti sono attribuiti ai coniugi automaticamente e senza che sia necessaria la volontà ed il consenso dell’altro, mentre in caso di convivenza tali diritti devono essere espressamente previsti e attribuiti mediante la sottoscrizione di un contratto. In caso di matrimonio si diventa titolari di alcuni diritti, per il solo fatto di essere sposati e tali diritti spesso permangono in capo ai soggetti anche successivamente allo scioglimento del vincolo, cosa che si può ottenere anche mediante un semplice accordo di convivenza, a cambiere è solo la forma del consenso; nel caso di matrimonio prestato dinnanzi ad un ministro di culto o ad un ufficiale dello stato civile; nel caso di accordo di convivenza prestato dinnanzi ad un notaio a semplicemente sottoscritto tra le parti.
E voi cosa ne pensate? Quali sono le vostre esperienze in merito?
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