Perché è importante usare oggetti fatti con materiali biodegradabili e compostabili, quando non sostituibili da oggetti più duraturi?
Per sopperire all'enorme spreco di rifiuti non riciclabili che inquinano il pianeta, sono sempre più in uso materiali come Mater-Bi, PLA, polpa di cellulosa e carta riciclata.
Mater-Bi è un biopolimero derivante dall’amido di mais, completamente biodegradabile e compostabile secondo la norma EN13432. Resiste a una temperatura massima di 85°C. È di colore lattiginoso e viene
utilizzato per la produzione di posate e sporte oppure, in abbinamento al cartoncino, per piatti e bicchieri. In film lo si usa anche per la produzione di packaging.
PLA è un biopolimero derivante anch'esso dall’amido di mais (ma ottenuto con un procedimento differente dal MaterBi), completamente biodegradabile e computabile. È trasparente e viene utilizzato per la produzione di bicchieri con caratteristiche simili al polistirolo ma, ha scarsa resistenza alle alte temperature.
La polpa di cellulosa si ricava dalle fibre residue della lavorazione di alcune piante, in particolare della canna da zucchero, ed è pertanto al 100% naturale, completamente biodegradabile e computabile. Resiste a una temperatura massima di 200°C e può essere utilizzata in microonde e nel forno tradizionale. Viene utilizzata per la produzione di piatti e bicchieri.
biodegradazione
materiali organici naturali
Ruolo importante nella biodegradazione è quello dei microrganismi, che presenti in qualunque ambiente, vivono coi rifiuti organici occupando l'ultimo anello della catena alimentare.
La materia organica viene così ritrasformata in anidride carbonica con la chiusura del ciclo naturale.
La non biodegradazione delle materie plastiche invece le rende "ingombranti" da un punto di vista naturale. La fase di biodegradazione, opposta alla sintesi nell'equilibrio della natura, è inceppata nelle plastiche. Le conseguenze di questo disequilibrio sono problematiche per la nostra società: le discariche controllate si esauriscono velocemente, inondate da centinaia di migliaia di tonnellate di prodotti di plastica; nei campi svolazzano brandelli di plastica delle pratiche agricole; la risacca accumula nelle spiagge bastoncini e altri prodotti multicolori, arrivati coi fiumi dagli scarichi cittadini.
Il trattamento dei rifiuti solidi urbani mediante compostaggio presenta, in linea teorica, aspetti
estremamente positivi. Con il compostaggio si ottiene una trasformazione radicale del materiale di partenza.
Il rifiuto fresco ha un odore acre ben presto tendente al putrescente, un aspetto esteticamente spiacevole ed una notevole pericolosità igienica. Il compost assume l'odore e l'aspetto del suolo fertile ed è sanitizzato e
stabilizzato in quanto privo di microbi patogeni e di materiale putrescibile.
Inoltre il compost è meno pesante, occupa meno volume, ha un minore contenuto d'acqua e quindi non
rilascia liquami. È cioè un prodotto che può essere trattato, ossia trasportato, stoccato, manipolato, con
modalità ben differenti da quelle necessarie per il materiale di partenza che, dopo la raccolta, deve essere
urgentemente neutralizzato mediante interramento in una discarica o mediante distruzione termica in un
inceneritore.
L'emergenza rifiuti è anche dovuta al fatto che soprattutto nelle grandi città produciamo tonnellate di rifiuti che non possono ritrovare nuova vita, e che vanno accumulandosi nelle discariche e nell'ambiente senza potersi biodegradare per secoli interi. Pensate a come potremmo ridurre l'impatto dei nostri rifiuti se tutti noi eliminassimo l'usa e getta o scegliessimo materiali biodegradabili come il Mater-bi.
Il materiale organico, allontanato dai campi per arrivare ai nostri supermercati, tornerebbe al luogo di origine
sotto forma di compost, sostanza adatta a mantenere la fertilità, prevenire l'erosione dei suoli,
diminuire il dilavamento dei fertilizzanti inorganici, ostacolare l'insorgenza di microrganismi patogeni per le
piante, tanto per citare alcuni degli aspetti positivi riscontrati nell'applicazione del compost.
E inoltre le nostre terre sarebbero meno inquinate e di conseguenza anche ciò che mangiamo e l'aria che respiriamo.
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