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Mamme nella rete intervista una mamma blogger sulla maternità gemellare

di mammenellarete - 06.06.2011 - Scrivici

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Si definisce una blogger lunatica e multisfaccettata: un marito, un lavoro, tre figli e una gestione del sé piuttosto complessa. Il suo blog si chiama treditutto.blogspot.com, e Mamme nella rete l'ha intervistata per sapere di più sull'essere mamma di gemelli.

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Mamme nella rete - Come hai vissuto la maternità gemellare dopo il primo figlio? Treditutto - Dopo un primogenito piuttosto impegnativo su molti fronti, mi ero ripromessa che il secondo figlio me lo sarei proprio goduto: meno paranoie, meno incertezze, meno errori. Poi abbiamo scoperto che “il secondo” erano due. E in effetti sì, l’esperienza maturata con il primo figlio ci è servita per affrontare con più consapevolezza molte situazioni e per non ricadere negli sbagli commessi (uno su tutti: i piccoli hanno imparato ad addormentarsi da soli, nel loro lettino, da subito, e senza drammi o metodi “nazisti"; il primogenito invece ancora dorme in stanza con noi). Insomma, paradossalmente, per certi aspetti è stato più facile gestire i due piccoli che l’unico grande. D’altra parte, ho il rammarico di non essermeli goduti come avrei desiderato; soprattutto i primi mesi, eravamo come dentro una grande catena di montaggio: latte-cambio-nanna, moltiplica per due e ricomincia. Non c’era tempo per molto altro, avrei voluto coccolarli di più.

MNR - Come ha reagito il primogenito all'arrivo di due nuovi membri della famiglia? TdT - I primi mesi sono stati molto impegnativi proprio a livello di tempo e risorse umane: quando andava bene, eravamo “due contro tre”, ed è evidente che non c’erano abbastanza braccia per tutti. Ovviamente, abbiamo cercato di fargli pesare la situazione il meno possibile, coinvolgendolo molto nella cura dei fratellini (ci aiutava a cambiarli e a dare il biberon) e qualche volta lasciando da parte i piccoli pur di non trascurare lui, che però ha inevitabilmente risentito di questa doppia invasione di campo. È diventato più difficile da gestire, sfidante a casa e anarchico all’asilo: è il suo modo di chiedere attenzioni, lo sappiamo, eppure spesso non è facile trovare il giusto compromesso tra la comprensione di un disagio e l’avallo di un capriccio.

Però con i fratelli è tenerissimo: quando non ci sono chiede sempre di loro, e adesso che sono più grandini giocano insieme, si rincorrono, si intrattengono, litigano e fanno un gran baccano. Vederli insieme è una gioia grande.

MNR - Quali sono le cattive abitudini delle mamme di gemelli che non hai voluto seguire? TdT - Diciamo piuttosto che ci sono atteggiamenti che non condivido, se poi come abitudini siano buone o cattive non sta a me dirlo. Ad esempio: c’è ancora chi li veste uguali? Temo di sì, ed è una cosa che non capisco molto. Sarà che i miei figli sono davvero così tanto diversi, sia fisicamente che come carattere, che mi è impossibile pensarli semplicemente come “i gemelli” – infatti non li chiamo mai così per riferirmi a loro, e mi dà fastidio che lo facciano gli altri. Hanno due bellissimi nomi, usiamoli. Con questo non voglio demonizzare la loro gemellarità, ci mancherebbe, anzi credo che sia una cosa meravigliosa che li rende un po’ speciali, ma non c’è bisogno di sottolinearla: c’è. Invece, è la loro individualità che va valorizzata: sono due persone distinte, e quindi hanno vestiti diversi, due torte per il loro compleanno – più piccole magari, ma due – e soprattutto chiederò classi separate per quando andranno a scuola. Spero che ciascuno abbia il suo percorso, sia a livello scolastico che come cerchia di amicizie: poi è chiaro che se vorranno condividere qualcosa mi andrà bene, ma lo avranno deciso loro, non io.

MNR - Qual è stato il ruolo del padre nella vostra famiglia? TdT - Mio marito è un cosiddetto “papà di nuova generazione”: cambia pannolini, dà la pappa, fa bagnetti, e in alcune cose devo ammettere a malincuore che è anche più bravo di me. Insomma, a livello pratico mi dà un grande aiuto, e quando i bimbi sono tre questo è molto importante per arrivare più o meno vivi alla fine di una giornata.

E poi è una figura di riferimento molto forte per i bambini, tiene il punto molto più di me – che sono un po’ mammoletta in questo senso – e loro questo lo apprezzano. Certo, non nego che abbiamo avuto - e abbiamo tuttora - momenti difficili, soprattutto quando la stanchezza e lo stress ci rendono meno lucidi e invece ogni giorno bisogna prendere decisioni, risolvere problemi, affrontare ostacoli insieme. Soprattutto nei primi mesi di vita dei piccoli, abbiamo rischiato più volte di perderci, ma per il momento ci siamo sempre ritrovati. Che poi è in quel periodo, guarda caso, che ho aperto il mio blog.

MNR - Che importanza ha il tuo blog e che cosa pensi del fenomeno delle mamme blogger? TdT - Ho aperto il blog in un periodo piuttosto pesante per me: i bimbi erano piccoli, spesso malati, dormivano poco e soprattutto erano tanti! Cercavo una valvola di sfogo, uno spazio in cui potermi fermare un attimo, scrivere di loro ma anche di me, sdrammatizzare i problemi e, perché no, anche piangermi un po’ addosso: mettere le mie emozioni per iscritto mi aiuta spesso a capire meglio quello che mi succede. Non è durata molto però, per motivi di tempo ho abbandonato un po’ il blog a se stesso e ho ripreso a scriverci solo da un paio di mesi. La motivazione che mi spinge è pressappoco la stessa, anche se adesso sta prendendo piede in me anche il desiderio di condivisione, oltre al bisogno individualistico di uno sfogo personale. Per quanto riguarda le mamme blogger, credo sia un fenomeno molto positivo: le mamme, o almeno la maggior parte di loro, hanno un po’ perso quella rete di supporto soprattutto familiare che le sosteneva in passato, e ne hanno trovata un’altra. Ci sono mamme che scrivono un blog per tenere un diario, mamme che si scambiano opinioni, che aprono il loro spazio agli utenti come fosse un salottino, che mettono on line le loro passioni, mamme che si arrabbiano, mamme che cercano, che piangono e che ridono: va tutto bene, è un modo per uscire fuori.

Certo, la rete non può e non deve sostituire la vita reale, ma può senz’altro renderla più ricca.

MNR - La rete vi ha in qualche modo aiutato a gestire tre figli e a cercare di risparmiare? TdT - Prima di essere blogger, sono stata (e sono) una forum-dipendente: nei forum on line cerco risposte e consigli praticamente su ogni cosa, dall’educazione dei bimbi alla scelta della crema solare. Ci sono anche forum per mamme di gemelli e sottosezioni dedicate alle famiglie numerose, non avete idea delle dritte che mi hanno dato! Sul web, in effetti, si trova davvero di tutto, poi è chiaro che ci vuole un minimo di spirito critico: ad esempio, sul versante medico, è sempre fortemente raccomandabile rivolgersi a chi di competenza, piuttosto che cercare diagnosi e soluzioni fai-da-te, ma d’altra parte ritengo che, se fatto con intelligenza, ampliare le proprie conoscenze non possa essere che positivo. Rispetto al risparmio economico, in genere non ho l’abitudine di acquistare on line (unica eccezione è stato il mio utilissimo passeggino gemellare), ma la rete mi è utile per confrontare virtualmente prodotti e prezzi, per leggere eventuali recensioni in proposito, per capire se un acquisto è utile o tranquillamente evitabile. Senza contare che, sempre in rete, ho trovato informazioni di carattere burocratico per quanto riguarda sgravi e agevolazioni per le mamme di gemelli, di cui altrimenti non avrei usufruito! Credo si sia capito: internet è per me una grande risorsa a tutti i livelli ma, come ogni grande risorsa, è importante saperla usare.

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