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Dati statistici affermano che le queste ultime siano meno propense a soffrire di depressione.A sostenerlo, uno studio guidato da Katrina Leupp dell'Università di Washington presentato al 106° Annual Meeting dell'American Sociological Association.
Di fatto, nelle mamme casalinghe, i fattori che possono entrare in gioco nel favorire la depressione siano: la difficoltà nel gestire e tenere sotto controllo la casa, i figli e il proprio tempo libero, la scarsa gratificazione che il lavoro di casalinga può subire, la mancanza di stipendio e di crescita in termini di carriera, la mancanza di collaborazione da parte dei componenti della famiglia.
Anche quello della casalinga è un vero e proprio lavoro. Ma la lunga permanenza in casa, spesso in solitudine, esclude il dialogo, il confronto, la competitività e molti altri stimoli che su luogo di lavoro sono invece costantemente presenti.
Tuttavia, secondo la ricerca occorre però fare una distinzione anche fra i tipi di mamme lavoratrici: quelle che si ostinano ad avere tutto sotto controllo e a non lasciarsi sfuggire nulla e quelle più consapevoli dei propri limiti, in grado di accettare imprevisti e difetti altrui e di gestirsi la vita in modo equilibrato e sereno. Le prime sono sicuramente più sensibili al rischio di depressione rispetto alle seconde.
Essere mamma non è facile, tantomeno essere mamma lavoratrice. Quindi una buona mamma ha il dovere di rincorrere il benessere non solo della propria famiglia ma anche e soprattutto il proprio. Fare scelte che la rendono felice, renderà sereno anche l'ambiente che la circonda, che si tratti delle quattro mura di casa o di un ufficio.
Foto: Flickr