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Mamma Simona diventa zia

di mammenellarete - 01.11.2009 - Scrivici

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La “ziitudine” è una categoria della mente e un’inclinazione dell’animo che ho fatto sempre fatica a concepire. Che cosa sono uno zio e una zia? Dei genitori in seconda? Ma per quello ci sono già i nonni. Una mamma e un papà alternativi, sempre sorridenti, che non rimproverano mai? Già, fino al momento in cui il caro nipotino non abbatte a pallonate il loro “moretto da tavola” del settecento. Una coppia di parenti stretti che amano i loro nipoti quasi come i genitori? E come la mettiamo con quegli zii che vedono i nipotini alla nascita e poi si ripresentano solo il giorno della loro laurea? Coloro che mettono al mondo i cugini? Ma questo come li lega direttamente ai nipoti?

c’è differenza fra lo zio consanguineo e lo zio acquisito

 

è rimasta incinta

 

zia

 

1. Mia sorella è troppo giovane per essere già incinta (Claudia ha 34 anni) 2. Lavora troppo, si stancherà, deve stare a riposo (questo perché “la gravidanza non è una malattia”) 3. Si nutriranno in modo adeguato lei e il feto? Claudia sta prendendo troppo poco peso (mia sorella è esperta di nutrizione)

 

A latere di queste preoccupazioni assolutamente infondate, si sviluppavano nella mia testa vari interrogativi, dai più banali ai più cupi:

 

1. Sarà maschio o femmina? 2. Saprò amarlo? 3. E lui mi ricambierà?

 

Le risposte ai miei dubbi sono arrivate quando è nata Cinzia, una mattina di sette mesi fa.

 

nipotina

 

Avendo fede nella reincarnazione, ritengo che io e lei ci siamo già incontrate in un’altra vita, e in quella vita eravamo sicuramente unite da un legame affettivo. Mio marito mi ha detto di aver provato la stessa sensazione di riconoscimento, è questo è già più strano perché lui non è un consanguineo. Mi sono risposta che dev’essere come nell’adozione: una mamma e un papà che adottano un bambino diventano i suoi genitori a tutti gli effetti, anche se non hanno alcun legame di sangue con lui. Così chi diventa zio, anche se acquisito, si arricchisce di una nuova dimensione dell’affettività della quale non si libererà più, quali che siano le vicende esistenziali di ciascuno.

 

Però mi rendo conto che, da una zia che scrive per mestiere, la piccola Cinzia può aspettarsi di più delle coccole e dei bacetti. Magari delle fiabe scritte solo per lei. Ma intanto, finché è così piccina mi piace dedicarle su questo blog una poesia:

 

Cinzia a sette mesi

 

Splendida mordicchiosa, golosa di bacetti. Tu con sovrana indifferenza, come lei stessa faceva, indossi dell’amata di Properzio poeta il nome esotico e sensuale.

 

Coccola miagolosa dagli occhi d’oriente, mi guardi e mi sorridi e intanto pensi “femmina mosaicata con tessere di mamma, imitazione pessima di ciò che di meglio finora mi offre il mondo”

 

Simona Castiglione

 

Storie senza fine

 

Leggi la storia di Mamma Simona. Com'è cominciata?

 

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