Non è fantasia da Gay Pride o da telenovela, ma cronaca vera dei giorni nostri. Come si legge su g@ynews.it, una donna messicana di 50 anni ha accettato di affittare l’utero nientemeno che a suo figlio Jorge, un ragazzo omosessuale di 31 anni che da tempo coltivava il sogno della paternità. La notizia non ha mancato di suscitare scalpore nel mondo latinoamericano e il tam tam si è presto diffuso a macchia d'olio su tutti i media internazionali.
Si potrebbe discutere a lungo dove siano i confini morali di un caso del genere e dove quelli dell'amore materno, sta di fatto che la legge ora permette anche questo ulteriore passo verso la totale partità dei sessi. L’utero in affitto è una realtà ormai comune in America e anche la figura del padre single comincia a imporsi all’opinione pubblica. Ma che sia una madre a prestare l’utero al figlio è certamente insolito, persino per il Nuovo Mondo.
La donna (di cui non è stata resa nota l’identità) pare abbia preso questa decisione perché desiderava ardentemente che il figlio potesse compiere il suo desiderio più grande. Un atto d’amore, come quello compiuto da Jorge anni fa, quando aveva accettato di donare un rene al padre morente. L’amore filiale di Jorge ha spinto la madre a compiere un gesto altrettanto importante.
All’inizio, però, Jorge si è dimostrato contrario. Una volta nato, il bambino si sarebbe ritrovato con una mamma che era contemporaneamente anche sua nonna! Un bel conflitto di ruoli. Ma la madre ha insistito molto per convincere il figlio gay: "Una madre sostituta lotta tutto il tempo con se stessa, per non affezionarsi al bambino che inevitabilmente perderà - gli ha detto - ma con me è diverso: io sarò sua nonna”. Dinanzi a tanta caparbietà Jorge ha ceduto. La mamma-nonna ora è incinta grazie agli ovuli di una donatrice, la migliore amica di Jorge.
Il piccolo dovrebbe nascere a novembre.
Foto di Flying House Studios