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Mamma a 21 anni contro il volere di mio padre

di mammenellarete - 08.06.2017 - Scrivici

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Fonte: Pixabay
Avevo 21 anni quando insieme al mio compagno decisi di avere un figlio. Ma quando comunicai ai miei genitori di essere incinta, mio padre si arrabbiò tantissimo: voleva che abortissi. Andai avanti e ora sono una mamma felice. 

Ho 24 anni ora e quando rimasi incinta ne avevo 21. Non sono certa che a 21 si possa essere considerate "mamme giovani", per me quella è sempre stata l'età giusta per , poi ognuno la pensa a modo suo.

Ero fidanzata da quattro anni, lui aveva quasi 30 anni. Lavoravamo entrambi guadagnando pochissimo. Lui viveva con i suoi e io con i miei. Iniziavo a provare dentro di me un forte desiderio di maternità, sempre più intenso, ne parlavo con lui che all'inizio la prendeva sul ridere, poi si rese conto che facevo sul serio e l'idea iniziò a piacergli.

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Mi lasciavo andare, senza pensare troppo al come sarebbe stato e come avremmo fatto poi. Iniziammo a provarci. Come una stupida credevo fosse facile e invece una, due, tre volte niente, test di gravidanza negativi e buttati.

Poi un giorno mi resi conto che il ciclo non arrivava, ma non volevo più fare test per non rimanerci male di nuovo; il mio ragazzo mi diceva "dai, sta volta ce l'abbiamo fatta!", e io rispondevo: "no aspettiamo, vedrai che arrivano".

Aveva ragione lui! Ero incinta! Già alla quarta settimana! E ora? I pianti. Insieme alla gioia c'era la paura di dirlo ai miei.

Così il giorno dopo prendo mia madre da parte: "mamma", le dico piangendo, "sono incinta!".

Lei stranamente non si arrabbiò (santa mamma!) La sua preoccupazione principale fu di farmi visitare il prima possibile. Mio padre, invece, non ha mai creduto in me, mai, non è mai stato amorevole, mai felice per me...

Quando mia madre glielo disse, lui imprecò. Poi usci di casa senza parlare. Per andare dove? Ad informarsi su come funziona l'aborto.

Tutto questo senza chiedermi nulla, senza domandarmi cosa volevo io.

E quando è tornato aveva dei fogli in mano e sembrava volesse vendermi qualcosa.

.. iniziò a dire: "funziona così, tu vai lì, fai questo, fai quello.... Io li voglio i nipoti, tanti, anche cinque, ma non ora. Non ti rendi conto di cosa significa avere un figlio? Credi sia un bambolotto, non sei in grado..."; zittendomi ogni volta che cercavo di controbattere.

La discussione andò avanti e quando arrivò mia sorella più piccola, lui le chiuse la porta in faccia per non farle sentire ciò che stavamo dicendo, come se fosse una vergogna! Ma l'unico che in quel momento doveva vergognarsi era proprio lui.

Io lo guardai dritto negli occhi e urlai: "questo bambino non è pari a un altro, non è lo stesso, se ci saranno altri figli per me in futuro non saranno lui! La via più semplice non è mai quella giusta".

Ho avuto il mio bimbo meraviglioso! Dalla nascita ho fatto tutto da sola con il mio compagno. Ora conviviamo e nonostante abbiamo poca disponibilità economica, e nulla è facile, andiamo avanti! Ho fatto la scelta più giusta della mia vita. Mi sono lasciata trasportare dal cuore. Il piccolo ora ha due anni e mezzo e senza di lui non so come farei, è il mio tutto!

Con la mia storia vorrei dire a tutte le giovani mamme di non arrendersi mai, ce la si fa, anche quando sembra impossibile!

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