I bambini sembrano avere le idee chiare. Quando la preside ha chiesto: “volete cambiare la maestra Annalisa?” La risposta è stata un lungo applauso a favore della suora.
"Sono una cittadina italiana - dice suor Annalisa al del Corriere della Sera - e ho avuto l'abilitazione all'insegnamento, il mio nome compare in una regolare graduatoria, perché non dovrei essere qui? Rispetto tutti, ma vorrei anche un po' di rispetto per me". La replica della signora Angiari non si è fatta attendere. “La nostra è una scuola pubblica, una scuola statale, perciò se serve faremo ricorso al Tar. Qui non è in discussione la persona, la suora sarà pure bravissima ma io contesto l'istituzione che rappresenta. Cioè la Chiesa. Voglio vedere cosa dirà la maestra a mio figlio quando Valerio le chiederà come è nato l'universo. Sono atea e credo che la scuola pubblica debba essere quantomeno laica. O no?'
"Demagogia e razzismo laico". Così la preside Maria Matilde Filippini bolla la protesta: "Anche io mi sento laica e sarei la prima ad avviare un procedimento disciplinare nei confronti di un insegnante che contravvenisse ai suoi doveri". La preside cita il caso di una precedente maestra che ai bimbi faceva fare dello yoga: "li faceva sdraiare e recitare dei mantra, in quel caso la signora Angiari non ha avuto nulla da dire". "Viviamo dei tempi cupi", conclude la preside, "abbiamo fatto fare ai bimbi un piccolo governo per raccogliere i bisogno dei compagni, ai ministri è stata data una fascia gialla da portare al braccio: ci hanno accusati di aver creato dei bimbi kapò".