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La storia di Elisa, una mamma blogger "motherna"

di mammenellarete - 05.04.2012 - Scrivici

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Oggi raccontiamo la storia di Elisa Castrogiovanni, una mamma blogger affetta da "maternità irreversibile" che ci parla di sè e delle sue passioni: la scrittura e la sua famiglia. Buongiorno a tutte! Mi chiamo Elisa e sono anch’io una mammanellarete. Esattamente due anni fa ho iniziato a raccontare di me e della mia maternità in un sito dedicato alle mamme che mi ha fatto riscoprire un sogno ormai dimenticato in un vecchio cassetto della mia memoria.

Da bambina, infatti, ho sempre sognato di fare della scrittura la mia professione, i miei sogni di gloria prevedevano un numero imprecisato di libri in cui spiccasse a chiare lettere il mio nome sulla copertina. Nel tempo, però, avevo messo da parte questo sogno, trasformandolo nel ricordo di un’utopia infantile. Non che avessi smesso di scrivere o di credere nel potere straordinario delle parole. Avevo semplicemente pensato che la mia strada e il percorso intrapreso mi avrebbero potuto portare a scrivere una buona tesi di laurea o, al massimo, delle belle lettere cariche di passione e sentimento per gli amici o per le occasioni speciali.

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Ad aprile del 2010 però, il mio sogno, impolverato ma a quanto pare mai assopito, ha ricominciato a bussare da quel vecchio cassetto malandato, pretendendo con forza di uscire allo scoperto. Quando ho iniziato a scrivere per mammaoggi i miei figli avevano, rispettivamente, 2 anni (il “maggiore”) e cinque mesi, per cui vi lascio immaginare quanto fosse arduo conciliare la mia quotidianità carica di pannolini (di due taglie!), pappe (di tre tipi!) e poppate con la necessità di ritagliarmi spazi fisici e mentali per progettare e scrivere i miei post. Nonostante questo, però, ho subito accolto con entusiasmo questo nuovo e inaspettato impegno. Oltre a rispolverare il mio grande desiderio di mettere nero su bianco pensieri e avventure, ho trovato nella comunità virtuale delle mamme una grande fonte di ispirazione e una conferma del fatto che la maternità può essere sostenuta e appoggiata soprattutto da chi la vive o l’ha vissuta in prima persona senza dimenticarne fiori e spine.

Più volte, parlando del mio essere mamma, ho usato un termine che può sembrare forte e inaccettabile per qualcuno. Penso, infatti, che la maternità sia un processo irreversibile poiché riguarda un cambiamento radicale nell’essenza di ogni donna e non soltanto nel ruolo che svolge. Ogni ruolo, infatti, può prevedere pentimenti, ripensamenti e passi indietro. L’essere mamma, invece, no. Diventando madre cambia radicalmente il tuo essere donna: smetti improvvisamente di essere Elisa, Eugenia, Alessandra…e diventi mamma.

Prima di concludere, vorrei presentarvi i miei “tre” figli: Luca, Sara e…il mio blog! Luca ha quattro anni, anche se spesso pensa e ragiona come un quarantenne incastrato nel corpo di un bambino. Ama i libri e usa con molta padronanza e creatività la parola come strumento di comunicazione ma anche come arma per uscire illeso da ogni situazione difficile. Pensa che dopo il sabato venga la primavera e afferma che io e suo padre siamo due persone “speciali” (cosa che lo rende, ovviamente, il principale alimento per la nostra autostima). Sara ha due anni e quattro mesi, ha una carattere forte e deciso da vera lady di ferro. Agile e atletica come una ginnasta, ama il pericolo più di ogni altra cosa. Ha una notevole propensione per i guai ma riesce a farsi perdonare dopo un attimo grazie alla sua dolcezza e alla sua furbizia. Meno riflessiva e filosofica del fratello, preferisce passare all’azione e comprare chiunque con i suoi baci e i suoi splendidi occhi da cerbiatta.

Diari Motherni è, per così dire, il mio terzo figlio, partorito poco più di un mese fa, dopo sei mesi di silenzio virtuale. Come potete immaginare dal nome che ho scelto, è una raccolta di pagine serie, emotive, divertenti e tragicomiche in cui racconto, passo dopo passo, la straordinaria e complicata avventura dell’essere mamma nel mondo di oggi.

Come i suoi “fratellini” anche Diari Motherni ha un papà: si chiama Samuele, riempie la mia vita e i miei ricordi da 18 anni (e il mio anulare sinistro da sei anni!) e passando dal caffè alla musica racconta di sé e della sua paternità nella rubrica padri motherni, pensata e creata apposta per lui perché riesce ad essere un magnifico esempio di uomo che sa essere modernamente materno. Spero abbiate voglia di conoscerci tutti, sfogliando ogni tanto le pagine dei nostri ricordi per ridere delle nostre barzellette di vita quotidiana o bagnare empaticamente i vostri occhi delle nostre emozioni.

Per conoscere meglio Elisa: diarimotherni.blogspot.it

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