Il bambino, piccolo o grande che sia, assiste allo sconvolgimento dell’assetto familiare conosciuto fino a quel momento ed è facilmente preda di un immotivato senso di colpa. Piccolo e indifeso (spesso è tra due fuochi), privato della certezza che era la sua famiglia, si trova a sentirsi in dovere di dare la colpa a qualcuno e, inevitabilmente, tende a darla a se stesso. Non può essere lui il mediatore tra i genitori, anche se parlassimo di un figlio ormai adulto.
Certamente un bambino, un adolescente, che sta formando la sua personalità, sarà segnato da un evento di così grande impatto emotivo.
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genitori
Ma non è un trauma senza soluzione: è una situazione difficoltosa ma non impossibile. Non se i genitori, anche se non più insieme, sono entrambi motivati a proteggere il bambino.
Ma come fare se si è in un momento così delicato?
esperti
Ad esempio il pediatra, che conosce bene il bambino, ma anche un mediatore familiare che ha delle competenze psicologiche e legali. Un altro aiuto viene dai parenti, soprattutto dai fratelli e dagli amici.
E’ fondamentale cercare di non dimenticare che si è sempre e comunque genitori, anche se la vita privata ha per un momento il sopravvento.
Non avere paura di spiegare, di parlarne con il bambino e soprattutto di chiedere aiuto.
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