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La mia storia di mamma a 16 anni

di mammenellarete - 19.08.2013 - Scrivici

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Sono rimasta incinta a 15 anni, a causa di un preservativo rotto. Quando lo scoprii stavo insieme al mio ragazzo da un anno, lo facemmo insieme il test. Inutile dire che eravamo tutti e due molto spaventati e mi lasciò carta bianca di fare la scelta migliore. Pensai molto, pensai all'aborto tante volte, pensai che avrei dovuto dire addio alla mia istruzione per almeno un anno e passa, pensai che avrei dovuto dire addio alla MIA adolescenza, cavolo non volevo fare la madre a 16 anni, non volevo vedere i miei sogni infranti a "causa" di un bambino. Poi però decisi di tenerlo: ormai c'era ed ero pronta a prendermi tutte le mie responsabilità. Il "Padre" ( se così si può definire) ci stette accanto, ma dopo l'ennesima volta che mi alzò le mani e mi diede un pugno in pancia per farmi abortire, lo lasciai: dovevo proteggere me stessa e mia figlia. Lo denunciai; la mia famiglia e soprattutto quella SANTA di mia madre mi stette sempre accanto, non la ringrazierò mai abbastanza. Fortunatamente, le amicizie

mi sono rimaste ( la paura di rimanere da sola era altissima) alcune si sono fatte ancora più forti e alcune se ne sono andate. Da quando ero incinta c'è stata una selezione e sono felice che mi erano rimasti accanto solo le persone migliori. La gravidanza andava avanti tranquillamente, non mi sentii veramente incinta fino a 16 settimane quando la sentii muoversi. Non dimenticherò mai la prima volta che sentii quelle bollicine nella pancia, è da quel momento che ho iniziato ad amarla. Ho lavorato in nero dal 4° fino al 9° mese, facendo le pulizie in casa di anziani, mi ero spaccata la schiena per pochi soldi, ma erano abbastanza per comprare alcune cosine di seconda mano, tipo il trio, non volevo gravare troppo sulle spalle di mia madre.

Il mio termine era il 19 Marzo 2012, mia figlia si è fatta attendere per ben 11 giorni. A 41+3 mi ricoverano nell'ospedale di Piacenza per l'induzione. Era il 29 Marzo 2012.

Precisamente alle ore alle 09:00 di mattina mi mettono la prima fettuccia con scarsi risultati, non ho avuto contrazioni per tutto il giorno; ero delusa e stanca di aspettare. Alle 23:00 mi sveglio nel sonno con dei dolori ai reni e ed una sensazione di bagnato. Chiamo le ostetriche, mi visitano, sono dilatata di 1 cm e mi si sono rotte le acque.

Subito dopo la visita cominciano forti contrazioni (ho una soglia del dolore molto bassa) e quindi mi portano subito in Sala Travaglio perché con le mie urla avrei rischiato di svegliare tutto il reparto. Mi fanno fare una doccia con l'acqua calda sopra i reni e in quel momento le contrazioni facevano meno male, ma era comunque un dolore atroce.

Dopo neanche un'ora ero senza voce e soffrivo in silenzio. In Sala Travaglio con me c'era mia madre ed è stata la mia ancora di salvezza.

A 3 cm inizio a urlare per farmi fare l'epidurale. Me la fanno ma mi dura solo 5 minuti, perché le mie terminazioni nervose sono molto dilatate e quindi l'effetto si consuma velocemente, mi rifanno 5 dosi ma nessuna ha effetto. Niente, mi rassegno e vado avanti così, a piangere, a vomitare per le contrazioni troppo forti e dolorose. Arrivo alle 16.00 del 30 Marzo con dilatazione 10 cm.

Inizio a spingere. Vado nel panico. Non sapevo come si faceva e mi sembrava una cosa impossibile da fare, così pregai invano per farmi fare un cesareo. Come se non bastasse mi era venuto una attacco di sciatalgia e ogni spinta era più dolorosa di una contrazione. Alle 18:00 ero esausta, la volevo fuori dal mio corpo, non ce la facevo più, mi sono alzata in piedi e ho iniziato a spingere. Mi dissero di spingere ogni volta che sentivo una contrazione, ma quando videro che aveva il cordone ombelicale intorno al collo mi dissero di spingere senza sosta due spinte ed era fuori.

Mia figlia è nata cianotica e senza battito, dopo 7 minuti l'hanno rianimata e il suo pianto e stato come un urlo di gioia per le mie orecchie. Mi sentivo bene, ero felice e il dolore era passato. Prima di portarla via per i vari controlli ho chiesto di vederla. Vidi i suoi occhi e mi chiesi come avevo fatto ad essere così insicura ad aver portato avanti quella gravidanza a 16 anni. La creatura più bella che avessi mai visto e l'avevo messa al mondo io. Io, una ragazzina di 16 anni single e un po' scapestrata. Mi sentivo orgogliosa di me e di mia figlia.

Così mi hanno ricucita, solamente due punti interni e due esterni. Mia figlia si chiama Lea ed è nata il 30 Marzo 2012 alle 18:19 , 3.450 Kg per 49 Cm. Dopo 18 ore ho potuto vedere gli occhi di mia figlia.

I primi giorni sono stati tragici, ma piano piano mi ero abituata alla mia nuova vita. Oggi ho quasi 18 anni e mia figlia a un anno e mezzo e sinceramente se potessi tornare indietro mi "piacerebbe" non rimanere ancora incinta, (anche se quando guardo gli occhi di mia figlia, penso che lo rifarei 3.000 volte) non voglio parlare con il cuore, voglio parlare con la testa e voglio che questo messaggio arrivi a tutte le Adolescenti che CERCANO un figlio. Ma io vi dico NON FATELO, non cercate di fare figli quando non si è ancora stabili economicamente, quando non si è ancora capito chi si è realmente, quando il morosino un giorno potrebbe esserci e l'altro no, un figlio non è l'incoronazione d'amore della vostra storia. Un figlio è Lacrime, Sofferenza, Preoccupazione e tanta tantissima Gioia, Soddisfazione e Risate. Ve lo dice una che ci è passata: NON correte, prendetevi il vostro tempo, realizzatevi come Persone, e GODETEVALA, godetevi la vostra adolescenza, il vostro Fancazzismo perché con un figlio tutto passa in secondo piano: gli amici, andare in bagno, dormire TUTTO! Non bruciate le tappe. L'adolescenza si vive una volta sola.

Per il resto dico che fare la mamma è il lavoro più Appagante del Mondo, in termini di Sentimenti. Amo mia figlia con tutta me stessa, e sputerò sangue per darle un futuro dignitoso, se lo merita perché lei non ha scelto di essere qui. E' normale pensare ad una adolescente in giro con gli amici invece che stare a casa con la propria figlia, è difficile tenere la lingua a bada quando si viene giudicati, ma si accetta tutto; Si accetta di iniziare una vita non voluta, si accetta di essere rimasti da soli, si accetta perché è l'unica cosa che si possa fare. Ma mia figlia mi ha salvato da molte cose, a lei devo probabilmente la mia vita.

I figli sono gli unici che nei momenti di sconforto ti guardano con quegli occhi pieni di vita e ti fanno realizzare e riprendere coraggio. Sembra un controsenso, è come dire il cane che insegue il gatto, ma invece è così. Mia figlia guardandomi solo negli occhi mi dà la forza di tenermi a galla nei momenti peggiori. La proteggerò fino alla fine, finché lei non si sentirà pronta a viaggiare in questo mondo dove io l'ho consegnata. E l'amerò fino alla fine dei miei giorni.

E' proprio vero.... LA MAMMA E' SEMPRE LA MAMMA

di Giada

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