Anno 2014. Nella mia vita tutto andava come sempre avevo sempre sperato e ringraziavo ogni giorno il Signore per quello che aveva deciso di donarmi. Avevo un bimbo di sei mesi dolcissimo. Salute per tutti, felicità. Per me una nuova proposta di lavoro che mi avrebbe aiutato a conciliare meglio l'essere mamma. Non avrei potuto chiedere di più.
Poi un giorno, quasi per caso, l'inaspettato: quel test... quella sensazioni di agitazione e mani che tremano. L'attesa dell'esito e... la sorpresa. Scoprii di essere di nuovo incinta. Nonostante prendessi precauzioni! Per me fu uno shock, non mi sentivo pronta: il mio piccolino aveva solo sei mesi, iniziavo appena a capire qualcosa sull'essere madre. Inoltre volevo riprendere il lavoro.
Non mi sentivo pronta, tutto era capitato così velocemente e senza che io lo volessi. Andai dal medico per farmi visitare: l'ecografia e le beta sancirono un probabile aborto per ovulo cieco. Da quel momento iniziai ad amare mio figlio più di ogni altra cosa. Il giorno in cui tornai dalla ginecologa con la buona notizia che era solo una gravidanza ricalcolata e che il mio fagiolo stava bene, tirai un sospiro di sollievo. Ma le "sorprese" non erano finite.
Ricoverarono mio suocero.
Era un po' che lui lamentava un dolore al fianco, ma noi pensavamo fosse uno strappo muscolare. Esami e visite dopo una settimana di angoscia decretarono il verdetto: linfoma. Iniziò un periodo di visite e di preoccupazioni, ma i medici ci rassicuravano dicendo che era una forma di malattia che aveva il 95% di successo con la cura, che con l'età progredisce più lentamente.
Io nel frattempo stavo malissimo. Nausee e vomito mi impedivano di svolgere la mia vita quotidiana, il bambino era molto piccolo, mio marito era sempre in ospedale o con suo papà. Fu per noi un periodo davvero brutto. Poi il peggio arrivò con la morte di mio suocero.
Mio marito era orfano di madre in giovane età e figlio unico. Aveva un rapporto al limite del morboso con suo padre, che era comunque una presenza forte e importante per la nostra famiglia. Loro mangiavano sempre insieme a mezzogiorno. Il padre teneva sempre il nipotino, aiutandoci sempre.
Questa disgrazia però ci fece vivere questa nuova gravidanza come un dono dal cielo, di mia suocera in particolare, per dare a mio marito una ragione per andare avanti.
Oggi siamo una famiglia felice e i nostri figli hanno due grandi angeli che li sorvegliano dal cielo.
di mamma anonima
(messaggio arrivato tramite la nostra pagina Facebook)
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