Credo che la mia storia meriti di essere raccontata. Ho 28 anni e sono in attesa del mio primo bimbo (non conosco ancora il sesso, sono alla dodicesima settimana).
Questa è la mia vera Vittoria, la più grande. Dico così perché quattro anni fa stava per iniziare la mia battaglia più dura: la lotta contro il cancro.
Avevo 24 anni quando nel pieno della mia vita da studentessa universitaria scoprii di essere stata colpita da un tumore maligno del sistema linfatico: il linfoma di Hodgkin.
Fino a quel momento non avevo mai sentito pronunciare quel nome, da allora non più sconosciuto. Vivevo da sola, a 600 km dalla mia terra, dai miei genitori: ricordo la voce di mio padre interrotta dal pianto, gli occhi di mia madre; ricordo il giorno in cui entrambi mi rasarono i capelli, che tanto avrei perso.
Ricordo i miei amici di disavventura, i loro volti li ricordo come se fosse ieri, in particolare il suo, che non potrò mai più rivedere, ma che rimarrà impresso nella mia mente fino a che avrò vita.
Sedute di chemioterapia andate male, nuovi protocolli tentati, poi il coma, poi finalmente la remissione dalla malattia. Il resto di questi anni l'ho trascorso riprendendomi la mia vita, tra controlli di routine e qualche altra disavventura, non grave come l'altra: sono stata operata di ernia al disco, che mi aveva obbligata per mesi a letto, recidivata dopo l'intervento, da cui ancora non mi sono ripresa del tutto.
Da giugno 2015, però, la mia vita ha preso decisamente una piega diversa: a dispetto dei pseudo-amici scomparsi durante la malattia, ho incontrato l'amore della mia vita: ci amiamo e ci rispettiamo. Lui mi è vicino in tutto e sopporta i miei non pochi sbalzi d'umore e paure, strascichi di quella malattia che mi ha lasciato i segni.
Da tre mesi aspettiamo con immensa gioia il frutto del nostro amore, il nostro gioiello, la mia Vittoria.
Temevo di essere rimasta sterile dopo le forti cure subite e invece la vita mi ha riservato la gioia più grande.
Figlio mio, mamma adesso sa per cosa è valsa veramente la pena lottare. Ti proteggeró e ti amerò con tutta la forza che non ho mai perso. Questa è la mia storia. La morale? Mai perdere la speranza. Un abbraccio a tutte.
di Valeria
(storia arrivata come messaggio privato sulla nostra e-mail)
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