La mia esperienza con un parto prematuro
E' successo tutto una mattina di febbraio (a gennaio ho beccato il covid). Avevo delle perdite ematiche, ma chiarissime, quasi rosa; pensavo fosse cistite.
Chiamai il mio dottore e mi disse di andare in ospedale. Però, al suo.(sicuramente per la TIN). Quando arrivai in ospedale, mi si era rotta la sacca in alto, non si è mai capito come. Sono stata ricoverata un mese ed è stata dura, anche perché avevo un altro bimbo di 3 anni a casa. L'unica cosa che ricordo era l'ostetrica che ogni giorno mi diceva: "È un giorno in più, grazie a Dio. Lei cresceva, stava bene, il liquido c'era, ma mi tenevano per controllarmi ogni giorno. Facemmo la siringa per i polmoni. Nel frattempo, una notte, ebbi un'emorragia; si erano distaccati dei filamenti dalla placenta fino al giorno prima della sua nascita. Mi dimisero con programma G. a rischio, però era tutto ok: liquido, utero chiuso, lei stava bene.
Arrivai a casa, mi feci una doccia, partirono i dolori. Non potevo di nuovo lasciare l'altro bimbo, quindi andai a letto. La mattina iniziai ad avere perdite; arrivai in ospedale, ero dilatata di 2cm. La mia piccolina aveva deciso di nascere, meglio così.
Aveva 2 giri di cordone al collo. È stata 36 giorni in TIN ed è stata dura vedere una briciola così minuscola attaccata alla vita. A breve compirà 2 anni. Il primo anno è stato un po' travagliato, ma è sana come un pesce. Fa tutto quello che fanno i bimbi della sua età; anzi, è un "dolce" terremoto.
Volevo condividere questa mia esperienza per dirvi che sì, noi mamme di bimbi prematuri siamo forti, ma loro sono dei guerrieri che si aggrappano alla vita e combattono per vivere. Ed è assurdo vedere degli esserini così piccoli, ma così forti.
FORZA MAMME!
Questa storia ci è stata condivisa da mamma Anna