Quando questo atteggiamento viene fatto notare, la mamma trova delle giustificazioni che sono per lei plausibili.
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Tra le giustificazioni più comuni che la madre adduce, annoveriamo:
- ho paura che il bambino possa ammalarsi: gli amici e i conoscenti potrebbero avere le mani sporche, essere raffreddate o non in perfetta salute;
- il bambino smette di piangere solo con me: l'ansia del pianto ininterrotto del piccolo fa credere alla madre di essere l'unica in grado di calmarlo;
- non voglio consigli, voglio imparare da sola ad accudirlo: la troppa attenzione da parte di altri membri della famiglia viene vissuta dalla mamma come un imporsi sulla gestione dei tempi del bambino.
mamma leonessa
Difendere in modo spontaneo il territorio è comprensibile, ed è giusto che la neo mamma si senta investita di responsabilità per la sua famiglia. Meno naturale e sano è invece è avere reazioni di rabbia, gelosia patologica, attacchi di panico quando:
- altre persone prendono in braccio il bambino;
- il piccolo inizia a piangere se è in braccio ad altre persone;
- si è gelose del rapporto che il bebè sta costruendo con i nonni o il padre.
insicurezza
Se questo non fosse possibile e addirittura il rapporto di coppia fosse compromesso, sarà utile chiedere consiglio al proprio medico e seguire un percorso di coaching presso strutture dedicate al periodo post parto o alle coppie di neo genitori.
Ti sei mai sentita così? Come ne sei uscita? Lascia un commento e .
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