nel gioco da piccoli e nelle idee poi.
Per quanto riguarda la moglie la ricerca è stata accurata e dopo un “casting” attento la scelta è stata fatta!
Ora veniva la parte più difficile: arricchire la specie umana di due unità bellissime, intelligentissime, simpaticissime...!
Finalmente mia moglie mi annuncia l'arrivo del primo cucciolo e tutto più o meno procede secondo le aspettative, finché questo esserino decide di staccarsi dalla mamma e venire alla luce.
Ricordo ancora con piacere quella sensazione mista di piacere e preoccupazione nell'attimo in cui l'ho sentita piangere per la prima volta appena nata.
Le prime giornate a casa sono indelebili per tutti quelli che hanno avuto un figlio: ore passate a guardare un esserino inerme che al massimo piange quando ha fame.
Però la trama rosa del film inizia a guastarsi quasi subito: la bimba è intollerante alle proteine del latte e cominciano i problemi legati a coliche violente,vomito e quant'altro.
Le nottate diventano più sofferenti delle giornate a causa del fatto che medici incompetenti non diagnosticano il problema facendoci innervosire e preoccupare maggiormente di quello che già la stanchezza delle notti insonni ci provocano.
I mesi si susseguono con tentativi di medici e medicine alternati e alternativi finché un omeopata di alto livello riesce ad individuare e gradualmente risolvere il problema.
Tutto bene, direte voi? Si può portare avanti il progetto e concepire il secondo figlio?
Ecco, la risposta sarebbe sì... se non che la prima decide di testare ulteriormente il nostro sistema nervoso!
Perché dove non è riuscita a smontarci con i problemi fisici ci ha provato con i capricci!
Ogni tanto pensavo di essere su “Scherzi a parte” e che ci fossero telecamere nascoste, ma anche cercando di guardare le cose distaccatamente non ci trovavo il lato comico, anzi.
Il risultato è stato che mia moglie da zuccherino si è trasformata in belva feroce e non riuscivamo più a parlarci se non urlandoci di tutto come al peggiore dei nostri nemici.
Però siamo riusciti a tenere duro, fortunatamente.
Dopo altri 2 anni di battaglie adesso Vanessa si sta lentamente ammorbidendo e ci stiamo riallineando con quel mio famoso concetto di famigliola allegra dove tutti sono sorridenti.
C'è un problema: mancherebbe ancora un componente per arrivare alla formazione completa secondo le mie idee.
E qui cominciano le dolenti note: e se quando nasce ha gli stessi problemi o simili o peggio ancora di quelli patiti da Vanessa? Saremo ancora una volta in grado di sostenerli e sostenerci come abbiamo saputo (male) fare? O ne verremmo schiacciati fino a conseguenze magari estreme come lo scioglimento stesso della famiglia?
E se quando nasce ha un carattere simile a quello di Vanessa e magari anche peggiore?
Sarò ancora in grado di controllarmi (a fatica) come ho fatto con lei oppure mi lascerò andare a quegli episodi di violenza di cui si sente parlare al telegiornale, dettati dall'esasperazione e dallo stress a cui si viene sottoposti continuamente?
Perché qualche volta sono stato tentato di sfogarmi su di lei fisicamente, ma mi sono bloccato solo per il fatto che so che non si può difendere. Io che ho sempre dichiarato che al posto di uno schiaffo, una chiacchierata può risolvere meglio.
La risposta la so già: no.
Il mio fisico ha già pagato le conseguenze di questo periodo lungo di stress che ha dovuto sopportare, non credo di poter pagare il conto un'altra volta.
“I sogni son desideri di felicità.....”: e io ho una moglie e una figlia che mi rendono felice.
di Alessandro
Sull'autoreAlessandro, è marito della nostra blogger Viviana e papà della piccola Vanessa
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