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Nel settembre 2002 con un blitz agostano i reparti di Ginecologia ed Ostetricia dell'Ospedale San Biagio di Domodossola furono chiusi e trasformati, in seguito alla mobilitazione ed alle proteste di un gruppo di mamme, varie associazioni e amministrazioni locali, in Punto Nascita e Country pediatrico. La trasformazione del reparto in Punto Nascita ha determinato l'applicazione di alcuni protocolli di sicurezza che hanno creato uno squilibrio nei numeri: a fronte dei 500 parti all'anno rispettivamente a Domodossola e Verbania nel periodo ante 2002 si é giunti ora ai 400 parti all'anno a Domodossola e 600 parti all'anno a Verbania.
Nonostante questi protocolli restrittivi che prevedono esclusivamente l'espletamento di parti con età gestazionale superiore alle 36 settimane e con peso stimato del feto superiore a 2.500 g., il Punto Nascite di Domodossola è sempre stato un riferimento per la popolazione ossolana, residente nell'area più marginale della Provincia del Verbano Cusio Ossola. L'ospedale di Domodossola si trova di fatto in un punto nevralgico, sul quale convergono tutte le valli ossolane e i loro piccoli paesi, raggiungibili su strade montane, nove mesi all'anno a rischio neve e spesso irraggiungibili dall'elisoccorso per le avverse condizioni meteo e perché in questa zona nelle ore notturne gli elicotteri non volano.
Il sette luglio 2011 il Direttore Sanitario Aziendale dr. Sandrini congiuntamente al Commissario dr Cattrini firmano una nota e il Direttore di Macrostruttura dell'Ospedale Unico Plurisede dr. Garufi dispone di “procedere alla sospensione delle attività di degenza di Ostetricia.Ginecologia presso il Presidio di Domodossola a partire dalle ore 8.00 di lunedì 11 luglio e sino al 30 settembre 2011” a causa del venir meno delle condizioni di sicurezza per carenza del personale medico dovuta a motivi legati a turn-over e ferie delle stesso.
La paura del Comitato mamme ossolane e di tutte le altre associazioni è che non si tratti di una chiusura temporanea, ma definitiva.
Le disposizioni Ministeriali vigenti prevedono che i Punti Nascite italiani debbano avere almeno 1000 parti all'anno, ma attualmente, secondo il Ministero alla Salute, nel 30% degli ospedali italiani avvengono meno di 500 parti all'anno, malgrado ciò, non è prevista alcuna chiusura, laddove sussistano reali difficoltà oro- geografiche. Non si capisce quindi il perché di una penalizzazione così grave per una popolazione materno infantile, che indubbiamente vive in un'area di disagio e con grosse difficoltà oro-geografiche.
Il Comitato mamme ossolane di Domodossola si è attivato una seconda volta e da qualche giorno mamme con il pancione e mamme con i loro bimbi presidiano il Comune ed il Punto Nascite. Andranno avanti ad oltranza malgrado, per la seconda volta, queste manovre avvengano in periodi di ferie, quando la gente è più distratta e meno attenta alle problematiche sociali. La stampa e i media italiani si stanno nuovamente interessando a questo gruppo di donne che difendono con coraggio e tenacia i diritti dei loro bambini. L'Ossola ha una storia importante di partigiani e tra loro anche le donne hanno combattuto per la liberazione dell'Italia, quelle di oggi non sono meno forti di quelle di allora.
Nei prossimi giorni cercheremo di darvi altre informazioni sulla situazione.
Per info Comitato Mamme Ossola Domodossola
Mamme nella rete Tel. +39 06 23200021 press@mammenellarete.it www.mammenellarete.it
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