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Io polacca, lui italiano: ho trovato l'uomo della mia vita... in una gelateria

di mammenellarete - 16.06.2017 - Scrivici

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Fonte: Pixabay
Conobbi l'amore della mia vita d'estate in una gelateria in Germania, nella quale entrambi lavoravamo. Io polacca, lui italiano: all'inizio comunicavamo poco e ci eravamo quasi antipatici, dopo iniziammo a frequentarci e ci innamorammo. L'estate successiva ci incontrammo di nuovo in Germania per lavoro e io rimasi incinta. Da quel momento non ci siamo più lasciati. Abbiamo una bimba di 11 anni e ora io sono nuovamente in dolce attesa.

Nel giugno 2002 conobbi l'uomo che sarebbe diventato il mio futuro marito. Io polacca, avevo 20 anni, lui italiano, 28. Lui lavorava durante la stagione in una gelateria italiana su un isola tedesca: io fui assegnata nello stesso posto come tirocinante dopo la scuola alberghiera.

Non fu un colpo di fulmine: fin dal primo momento l'antipatia fu reciproca. Mi dava fastidio essere ripresa in continuazione per ogni minuscola cosa fuori posto. Lui mi riteneva una smorfiosa. Una sera dopo il lavoro mi chiamò e mi mostrò alcune foto di una sua nipotina appena nata (che proprio oggi fa 15 anni).

Cominciammo a "parlare" con l'ausilio del dizionario e a gesti, perché io non sapevo l'italiano e lui a malapena masticava il tedesco. Comunque riuscivamo a capirci in qualche modo. Dopo qualche giorno al lavoro ebbi uno scontro con un cliente che mi accusò di non aver dato il resto giusto.

Intervenne la moglie del capo e offrì del gelato gratis. Io ero mortificata, anche se non avevo fatto niente di male. Lei mi rispose che era un attaccabrighe e che lo faceva apposta. Per fortuna mi assicurò che non era successo niente. A quel punto per troppo stress a causa del lavoro scappai nel laboratorio e scoppiai a piangere.

Qualcuno mi posò la mano sulla spalla: era lui, che mi guardava intenerito. Mi diede dei fazzoletti. Da quel giorno ci fu un'intesa sempre più forte tra di noi. Ma tanti dicevano: "Questa è una storiella estiva, dopo che andrai a casa tornerete alle vostre vite". Per qualche mese ci scrivemmo lettere, sms e ogni tanto ci sentivamo al telefono.

Lui mi disse che aveva trovato il lavoro per la prossima stagione in Germania, ma sulla terraferma, non più sull'isola. Mi chiese se l'estate dopo l'anno accademico volessi raggiungerlo per guadagnare qualche soldo per il secondo anno di università.

Accettai.

Dopo un mese dal mio arrivo in Germania, il mio ragazzo iniziò a guardarmi in modo strano e mi chiese di fare un test di gravidanza. Io rifiutai perché, avendo il ciclo molto sballato, spesso avevo dei ritardi anche di molti giorni. Ma lui insisteva. Visto che avevo sospeso la pillola, feci il test. Negativo. Lo feci altre 3 volte in una settimana. Negativo. L'ultimo a fine luglio. Dopo 5 minuti 1 sola linea.

Gli dissi di lasciarmi in pace, perché non ero incinta. Lui andò a controllare. Dopo un attimo tornò e mi chiese: "Ma 2 linee vuol dire positivo o negativo?" Io per poco non svenni. Tremai tutta. In testa tanti pensieri contrastanti. Decisi di farlo sapere ai miei che ovviamente erano furiosi. Lui invece mi disse: "qualsiasi cosa vuoi fare, io ti appoggio nella tua scelta".

Non fu facile, ma decisi di tenere il bambino. I primi mesi di gravidanza furono difficili per le forti nausee. Nel frattempo ci sposammo in comune perché la bambina sarebbe nata in Germania e lì si paga tutto se non si è assicurati. E meno male perché la nostra principessa venne alla luce dopo 2 settimane di degenza a 35+4. Per fortuna andò tutto bene e l'anno successivo tornammo in Italia.

Dopo 11 anni e mezzo dalla prima figlia abbiamo deciso di cercare (questa volta consapevolmente) la cicogna. Ed è arrivata subito! Nell'ottobre 2015 diedi alla luce un bellissimo maschietto. La vita di coppia non è facile, ma con l'amore, tanta tanta pazienza e un po' di umiltà si può superare tutto!

di Patrycja

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