tranquilla, nessun dolore, nessuna preoccupazione, veramente felice, io e la mia pancia che cresceva.
Avrei dovuto partorire il 28 settembre 2008, ma il mio piccino aveva fretta di uscire, difatti ho partorito 24 giorni prima, il 4 settembre.
C'è da dire che partorire a Santo Domingo non è come partorire in Italia, nessuna epidurale...
Nessuna coccola da parte di nessuno, solo lo sforzo sovrumano di una mamma, che tanto attende conoscere suo figlio. E così è stato. Quando lo vidi per la prima volta, mi sentii speciale: avevo partorito un'opera d'arte, la mia opera d'arte.
A Santo Domingo ho vissuto circa un anno e mezzo, sono venuta via dalla disperazione, una vita non più vivibile, sia per me sia per mio figlio. Se uno vuole il meglio per il proprio figlio ritorna in patria!!!
Al giorno d'oggi io e il padre di mio figlio non stiamo insieme, lui vive là, e non lo cerca. (LEGGI ANCHE: UNA STORIA AL BIVIO, SCELGO LUI O MIA MADRE?)
Gli sono comunque grata, perché non sa che mi ha fatto il regalo più bello che una donna possa ricevere, un figlio. Anche se molte volte penso che non sa quello che si perde.
Un bacio a tutti voi.
di Serena
(messaggio arrivato tramite la nostra pagina facebook)
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