Mi chiamo Mary. Diedi alla luce il mio bambino, Christian, esattamente il 28 agosto 2014. Avevo 15 anni. Parlo in prima persona perché l'ho amato e lo amo moltissimo. Solo io, non suo padre.
Rimasi incinta nel mese di novembre. Dopo tre anni e mezzo di relazione, io e il mio fidanzato decidemmo che potevamo andare oltre. Senza pensare troppo alle conseguenze. Ero innamorata.
Il 12 di gennaio, in lacrime, raccontai tutto a mia madre, che, più allarmata di me, mi portò al pronto soccorso. Rimasi in ospedale quattro ore: mi fecero moltissime domande. Mi sottoposero a test di gravidanza e ad esami del sangue.
Infine mi chiamarono e la dottoressa mi chiese: "lei ha avuto rapporti?" Io risposi: "no". Eppure mi disse: "lei è incinta". Sentii il mondo che mi crollava addosso. Poco dopo restai sola, il padre mi lasciò pochi giorni dopo.
Vissi un misto di emozioni contrastanti: amore, gioia, paura. Avevo 15 anni. Sì, solo 15 ANNI. Dopo qualche giorno la dottoressa mi disse: "le facciamo un'altra ecografia, è possibile siano solo gli ormoni".
Ma sullo schermo in ospedale apparve lui. La macchina non smetteva di luccicare, il battito c'era già. È stato amore a prima vista, appena lo vidi, io avevo già scelto tutto. Lo amavo: nessuno mi avrebbe portato via mio figlio.
Dissi a tutti che avevo bisogno di tempo, ma io avevo già deciso. Scrissi a suo padre la sera stessa dicendogli: "sono incinta di te!" Lui mi rispose: "tanto abortisci, vero"?
Lo mandai a quel paese. Avrei tenuto comunque il bimbo, con o senza lui! Quella notte dormii poco, con le mani sulla pancia. Ero di nove settimane e mezzo. La mia pancia cresceva, tutti se ne accorsero. Diventai lo scandalo della scuola.
Ma io me ne fregai: sono sempre stata fiera della mia scelta! Alla prima ecografia che feci, la ginecologa, vedendo che ero del 1999, mi chiese: "è qui per abortire?" Io le risposi: "no, sono qui per vedere, sentire e sapere se sta bene MIO FIGLIO!"
Volevo un maschietto. Ed era un maschietto. Furono mesi interminabili. Quando lo strinsi tra le braccia per la prima volta, tutto finì improvvisamente: i dolori sparirono. Restava solo una grande gioia.
Sparirono anche i giudizi della gente anche. Di colpo si volatilizzarono i mesi trascorsi a immaginarlo. Lui era tra le mie braccia e io ero la ragazza più felice del mondo. Tutti avrebbero voluto che io abortissi, per la mia giovane età. E invece io ho sempre portato avanti la mia scelta.
Adesso tutto quello che faccio è solo per lui. Sto continuando gli studi in una classe dove alcune persone mi ostacolano, eppure io vado avanti, anche per dimostrare a tutti che mio figlio non mi impedisce di realizzarmi.
Non voglio assolutamente che la frase: "sei un mio errore, per te ho dovuto rinunciare a tutto" ci appartenga.
Mio figlio un giorno dirà: "mia madre ha voluto realizzarsi anche per me". Ora il mio piccolo ha 8 mesi, quasi e mezzo. E io non potrei essere più felice, ogni giorno fa qualcosa di nuovo. Sentirsi chiamare "mamma" è bellissimo. Ogni suo progresso mi emoziona sempre.
No, non sono pazza: lui è il mio traguardo più grande, ogni cosa che fa mi riempie il cuore di felicità. Lo rifarei? Sì, altre mille volte, in altre mille situazioni diverse. Perché lui è LA COSA PIU' IMPORTANTE per me.
E a suo padre, tutt'ora assente, posso dire solo che non sa cosa si sta perdendo, che non ha coscienza che abbiamo creato insieme una meraviglia . Che lui non ha voluto. Io so che amo il mio bambino e che ho fatto la scelta giusta. È tutta la mia vita.
di mamma Mary
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