Come capire quando è il momento giusto?
Ad esempio se dopo il sonnellino pomeridiano il pannolino è asciutto.
Dimostra che è in grado, almeno per qualche ora, di contrarre e controllare gli sfinteri.
Altri indizi importanti sono se si infastidisce quando il pannolino è sporco
e se si accorge dei suoi stimoli e avverte la mamma.
Ma anche se tende a imitare i fratelli maggiori, se è in grado di camminare da solo o in generale se mostra il desiderio e la capacità di essere già un po’ indipendente.
Non bisogna forzarlo, né punirlo se non ci riesce.
Bisogna fare in modo che sia il meno traumatico possibile. In passato si tendeva a rendere “grave” questo passaggio, imponendo il vasino con forza.
Oggi si tende ad assecondare la spontaneità dei comportamenti del bambino.
Il bambino, infatti, non deve avvertire una sensazione di responsabilità.
Non deve avere l’impressione di non dover fallire.
Anzi, meglio costruire una serie di abitudini intorno all’uso del vasino.
Gli orari, i momenti, devono replicarsi, ad esempio al mattino e alla sera e subito dopo il sonnellino, quando dovrebbe sentire un impulso più forte.
Dopo qualche progresso si può pensare di lasciarlo senza pannolino per qualche ora, meglio se subito dopo aver usato il vasino.
Per togliere il pannolino di notte ci vorrà più tempo.
È importante l’atteggiamento di tutta la famiglia.
Deve essere rassicurante e vivere questa fase come naturale. Ciascun componente deve esaltare i progressi del bambino.
Il momento della popò è già di per sé una soddisfazione per lui, quasi un atto creativo, il risultato di un qualcosa che dipende solo da lui.
Complimentarsi col bambino quando la popò è sul vasino lo gratifica, può essere utile mostrarla al papà o alla nonna, come fosse un trofeo.
Si suggerisce anche di raccontare una storia fantastica sulla popò che va via e raggiunge quella degli altri bambini.
Anche il vasino deve essere motivo di attenzione.
Colorato, simpatico, come in questo fantastico video,
magari scelto proprio da lui in negozio.