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"Le infermiere ti trattano male, non si capisce quello che dicono. Ho provato a spiegare, le ho scongiurate. Mi hanno detto che stavo facendo perdere tempo e mi hanno cacciata via. Ho pregato e pregato, ma niente soldi, niente medicine. Parlano di cure gratuite, ma non se ne vedono qui".
Hawa, 28 anni, incinta
La Sierra Leone ha uno dei tassi di mortalità materna più alti al mondo. In un rapporto del 2009, Amnesty International sottolinea che un alto tasso di mortalità materna è una crisi dei diritti umani: le barriere finanziarie che impediscono l'accesso alle cure mediche per le donne devono essere abbattute.
Così il governo della Sierra Leone ha adottato, il 27 aprile 2010, l'Iniziativa "Cure mediche gratuite" (Fhci).
Secondo le stime, nel suo primo anno di attuazione, 230.000 donne incinte e un milione di bambini sotto i cinque anni avrebbero dovuto beneficiare delle disposizioni della Fhci. Questa avrebbe dovuto garantire ai bambini e alle donne in gravidanza e in allattamento l'accesso a cure mediche e farmaci gratuiti.
Ma per molti aspetti il sistema sanitario continua a funzionare male. Persiste la disparità tra i servizi offerti nelle zone rurali e urbane, la qualità delle cure è spesso scadente, molte donne continuano a dover pagare per ricevere medicinali essenziali e le donne e le ragazze povere hanno sempre un accesso limitato alle cure mediche fondamentali nella gravidanza e nel parto.
Monitoraggio e accertamento delle responsabilità sono fondamentali perché il diritto alla salute sia rispettato, e costituiscono la base per permettere a tutte le donne di beneficiare del diritto alla salute materna e a partorire in condizioni di sicurezza.
Il nuovo rapporto di Amnesty International "A un bivio: le cure mediche gratuite della Sierra Leone" illustra le e recenti riforme avviate dal governo ed esamina come l'assenza di sistemi efficaci di monitoraggio delle responsabilità indebolisca queste riforme. Questa mancanza di controlli si riflette anche sui meccanismi di ricorso e risarcimento per le donne che accedono o tentano di accedere al sistema sanitario.
Le sfide per affrontare la mortalità materna in Sierra Leone sono enormi, data l'inadeguatezza delle infrastrutture del paese, gli elevati livelli di povertà e gli effetti della guerra civile conclusa nel 2002. Il governo ha preso alcune importanti misure, ma le prestazioni professionali sono inadeguate e gestite male.
Amnesty International chiede dunque al governo della Sierra Leone di rafforzare e istituire sistemi di monitoraggio e accertamento delle responsabilità per garantire che le donne e le ragazze possano accedere alle cure mediche e che i loro diritti umani non vengano violati.
Foto: Flickr