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Il rapporto con mia madre della casa famiglia

di mammenellarete - 03.02.2023 - Scrivici

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La mia infanzia e la mia adolescenza non sono state facili. All'età di tre anni sono entrata in una casa famiglia e il rapporto con mia mamma è stato orribile

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Il rapporto con mia madre della casa famiglia

La mia infanzia e la mia adolescenza non sono state facili.

Sono nata da due genitori giovani e con molti problemi, mia madre biologica viveva con mia nonna e faceva già uso di sostanze, mio padre pure. Avevano entrambi quindici anni quando sono nata, mia padre non mi ha riconosciuta mentre mia madre ha avuto un trauma post- parto e non mi poteva vedere.

All'età di tre anni mi hanno messa in una casa famiglia.

Un rapporto orribile

Il rapporto con mia madre (della casa famiglia) era orribile, ho cominciato ad accorgermi che fosse una persona problematica già in tenera età, quando andavo alle elementari. Papà faceva il chimico sperimentatore e tornava a casa alle sette di sera. Lui era totalmente inglobato da quella donna, non aveva voce in capito su nulla e non difendeva nessuno.

Quando andavo alle elementari mi resi conto di quanto quella donna mi facesse paura, cominciò a picchiarmi senza motivo molte volte durante il giorno, e quando lo faceva rabbrividisco solo a pensarci.

Mi picchiava se ero lenta a svegliarmi la mattina, se non mi piaceva quello che cera da mangiare, se prendevo un brutto voto, se non pulivo come diceva lei …

Fin da quando sono piccola ho sempre avuto difficoltà nell'addormentarmi e di conseguenza anche nello svegliarmi, la mattina ero totalmente rincoglionita e ci mettevo un po' a svegliarmi del tutto. A lei non andava bene e mi metteva sotto l' acqua gelida della doccia in pigiama dicendomi che dovevo svegliarmi.

Se prendevo un brutto voto a scuola mi spaccava il diario in testa, e quando per qualche strana ragione si arrabbiava a caso con me mi picchiava a suon di sberle e pugni e se provavo a difendermi lei mi toglieva le mani dalla faccia e mi diceva " non coprirti quando ti colpisco", nel momento in cui cominciavo a piangere diceva" piangi tanto non mi intenerisci" oppure " piangi tanto non mi fai pena".

Avevo sei anni.

Ho sempre pensato che avesse un problema con la figura femminile in generale.

C'erano tanti bambini nella casa famiglia

In casa famiglia  c'erano tanti bambini, ma tutti avevano dei problemi fisici gravi, io no ero sana e il mio comportamento curioso e testardo le dava fastidio.

Perché  un bambino con dei problemi fisici, per quanto sia difficile la sua situazione, è sempre più semplice da gestire in confronto ad una ragazzina che sta raggiungendo la pubertà.

Non sono mai uscita di casa se non per lo sport, la musica e la scuola. I miei coetanei non mi invitavano più nemmeno alle feste di compleanno, e io nonostante tutto ho sempre cercato di essere felice. Amavo i miei fratelli, me ne prendevo cura e giocavo con loro.

Con il raggiungimento della pubertà anche il mio corpo a cominciato a cambiare, ho cominciato ad avere più curvette, avevo comunque undici anni.

Lei cominciò ad ossessionarsi di me.

Mi comprò costumi da bagno sportivi con i pantaloncini e il top, mi cominciò a vestire molto larga e da maschio e mi fece tagliare i capelli di 4 mm.

Ma io, nonostante tutto il dolore, ho sempre cercato di vivere la mia vita e di essere felice.

Le botte hanno cominciato ad intensificarsi sempre di più e per motivi ancora più assurdi.

Mi faceva sentire sporca, brutta, senza valore e inutile. Mi diceva che stavo ingrassando, che non dovevo avvicinarmi ai maschi perché volevo solo scoparmeli, ecc …

La cosa assurda di questa donna era il suo comportamento ambivalente … passava dall' insultarmi al dirmi che avevo un dono. Dal dirmi che ero inutile a dirmi che ero super brava.

E così crescendo mi sono resa conto che soddisfarla era diventato come una droga per me.

Provavo di tutto per farle essere fiera di me. Dopotutto io ero una ragazzina sola, senza amici,che non usciva mai di casa … penso che fosse normale il mio comportamento dell'epoca.

Io però in fondo la odiavo.

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