Avevo 18 anni quando incontrai l'uomo di cui mi innamorai.
Lui aveva cinque anni più di me e dopo qualche mese lo feci conoscere ai miei genitori.
Loro contrari sin da subito perché capirono che non era la persona adatta a me, ma io testarda e guerriera che sono non ascoltai.
Il tempo diede poi loro ragione.
Dopo 2 anni di relazione rimasi incinta, un po' cercata a dire la verità con la speranza che i miei si rassegnassero. Mai errore più grande.
Susseguirono altri 2 anni di discussione tra me e i miei durante i quali ci sposammo in comune perché per me era importante che il bimbo nascesse in un matrimonio. Altra convinzione errata.
Lui viveva con i suoi e il con i miei
Durante questo matrimonio, se così si poteva chiamare, lui viveva con i suoi e io con i miei e scoprii che lui seppur lavorando dava alla madre il suo stipendio e che quindi non poteva provvedere a mantenere quella famiglia che mi illudevo di aver creato.
Lui sparì dalle nostre vite
Quando il bimbo aveva circa 2 anni lui mi disse che non se la sentiva di fare il padre perché aveva da pensare a sua madre. Detto fatto. Sparì.
Fu la batosta più grande della mia vita essendo cresciuta da 2 genitori che per i figli hanno dato e fatto di tutto.
Cominciò il periodo più nero di tutta la mia vita tra avvocati e tribunali.
Mi chiusi in casa e passavo le mie giornate tra letto e divano senza nemmeno riuscire a prendermi cura di mio figlio adeguatamente e ringrazio Dio perché se non avessi avuto il sostegno completo della mia famiglia non ce l'avrei fatta.
Ingrassai a dismisura.
Dopo mesi grazie alla mia voglia di vivere, alla mia testaccia dura e grazie al mio più grande amico cominciai pian piano a riprendere la mia vita in mano.
Cominciai ad uscire a prendermi cura di me e di mio figlio e rifiorii davvero.
Incontrai il mio attuale marito
Un giorno incontrai il mio attuale marito che abitava per lavoro in un'altra regione dalla mia,
Io disperata e vogliosa di essere felice dopo 3 mesi mi trasferii da lui con mio figlio. Praticamente scappai dal luogo che mi faceva stare male.
È inutile dire che il padre di mio figlio non ha mai provveduto economicamente al bimbo, ma questo sarebbe stato il male minore perché io volevo solo che lui facesse il padre.
Il pensiero che mio figlio potesse crescere non sereno per una mia scelta sbagliata mi ha torturato il cuore e l'anima per anni.
Insieme siamo cresciuti e abbiamo affrontato tanto.
Ricordo ancora quando mi cominciava a fare le prime domande, quella sensazione di smarrimento la ricorderò per sempre.
Gli ho sempre raccontato la verità e mi ci è voluta tanta forza.
L'apice della frustrazione è arrivato quando mio figlio all'età di 12 anni mi disse che voleva cambiare il cognome perché non si sentiva di appartenere a qualcuno che dopotutto non conosceva.
Andammo da un avvocato per rintracciare il padre dato che di lui non sapevamo nulla, nemmeno dove abitava e lo trovammo.
Gli furono inviate 3 raccomandate chiedendogli di contattare lo studio legale perché avevamo da dirgli qualcosa. Sì, perché serviva la sua autorizzazione per cambiare il cognome a mio figlio.
Comunque non si degnò nemmeno di fare una telefonata.
Quello fu un colpo davvero duro ma non per me.
Il mio unico dolore era sapere che il mio bambino stava soffrendo.
Quando poi è diventato adulto ci siamo fatti una bella chiacchierata perché non potevo più tenere quel peso nell'anima e fu allora che capii che potevo fare pace con me stessa.
Mio figlio mi disse "mamma ci sei stata tu e vali più di tutti i papà del mondo".
Ho provato ad essere la migliore mamma del mondo e sicuramente non ci sarò riuscita al massimo dopotutto con i primi figli si impara ad essere genitori ma oggi lucidamente posso dire che lui è la luce della mia vita e il mio orgoglio perché a volte ha avuto anche più maturità di me.
Insomma ci siamo sostenuti a vicenda in una storia che dura da una vita.
Ho avuto altri 3 figli dopo di lui, ma il rapporto che c'è tra noi due è sempre stato speciale e credo proprio durerà in eterno.
Quello che volevo dire alle altre mamme è che non bisogna mai perdere la speranza e lottare, vi renderete conto di quanta forza incredibile si scopre di avere per due occhietti che credono in te.
Questa è la mia storia, ho cercato di essere breve ma raccontare 20 anni di vita non è facile.
Di mamma Simona
(Vuoi scrivere anche tu la tua storia? Mandala redazione@nostrofiglio.it)