Il mio bimbo non era prematuro, ma sono stata un mese in un reparto di
terapia intensiva neonatale e devo ringraziare tutti per la vicinanza e l'affetto dimostrato.
Il mio bimbo è nato 15 giorni prima ma pesava 3,800g per 52 cm. Apparentemente in salute, purtroppo nelle ore successive è stato intubato: ha avuto un pneumotorace con drenaggio ad un polmone, un calvario durato un mese...
Attorno a noi c'era questi piccoli guerrieri che ogni giorno lottavano come dei leoni, si era creato un bel rapporto con i genitori che ancora tutt'oggi sentiamo e da questa brutta esperienza ho capito bene cosa ci sia dietro a questa problematica...
Capisco lo sconforto dei genitori: un giorno va tutto bene, l'altro no. E' successo anche per il mio piccolo.
E' nato da un
parto naturale indotto non proprio facile anche se stato velocissimo, il piccolo aveva qualche sofferenza quindi mi hanno aiutato a farlo nascere. Apparentemente sembrava andare tutto bene, ma nelle due ore successive mi dicono che il piccolo aveva avuto un problema respiratorio e non potevano darmelo. L'indomani è stato sottoposto ad ossigeno con campana, ma niente: il piccolo era in sofferenza, c'era un'infezione al polmone purtroppo sfociato in pneumotorace, quindi è stato messo un drenaggio al polmone destro e nello stesso tempo è stato intubato... un fulmine al ciel sereno.
In questi momenti così brutti il dottore che ci ha seguito con la sua professionalità e gentilezza ci spiegava tutto quello che stava succedendo e come stavano curando il mio guerriero... c'erano giorni che avevamo paura ad entrare nel reparto perché un giorno c'erano miglioramenti altri no anzi...
Ricordo un particolare, dopo 5-6 giorni che aveva il drenaggio, il dottore mi gesticolava dal vetro indicando che il drenaggio era stato clampato e da lì pian piano migliorava...
Le nostre giornate in ospedale
Le nostre giornate si svolgevano in ospedale, tiravo il latte in macchina per nutrire il mio guerriero... attorno a noi c'erano tanti genitori di bimbi prematuri. Ricordo con le lacrime agli occhi i momenti in cui ci confortavano a vicenda scambiandoci le nostre paure.
Il mio
Alessandro, così si chiama il mio guerriero, è stato
fortissimo c'è la messa tutta e ne è uscito forte. Però dopo neanche una settimana che era a casa fu di nuovo ricoverato per
bronchiolite: ricominciarono le paure le ansie... lì conobbi un'infermiera: lei fu fondamentale. Mi
sosteneva ogni giorno, non la dimenticherò mai per quello che ha fatto per noi. Ovviamente vale per tutti i medici, infermieri, inservienti del reparto...
A casa con il mio ometto
Finalmente riesco a portare il mio ometto a casa a conoscere la sua sorellina. Adesso ha 3 anni ed è una forza della natura e sanissimo e bellissimo. Spero che questa storia possa essere d'aiuto a tutte le mamme che alla nascita vorrebbero stringere il proprio figlio al petto e invece non si può per evitare infezioni, ma solo una mano poggiata sul vetro della culla... questa è stata la mia esperienza che ricordo e porterò per sempre con me.
Grazie, mi avete fatto rivivere dei momenti sì brutti, ma nello stesso tempo belli perché per fortuna alla fine è andato tutto bene.
Di mamma Monica
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