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Essere mamma e disabile: bisognerebbe parlarne di più!

di mammenellarete - 29.09.2022 - Scrivici

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Fonte: Tatiana Bombardi
Secondo me bisogna parlare della disabilità, farla conoscere, spiegarla, affrontarla. Anche perché si è spaventati da ciò che non si conosce e alla base di questa non conoscenza ci sono tutte le barriere architettoniche e mentali. La persona affetta da disabilità È UNA PERSONA!

In questo articolo

Essere mamma e disabile

Vorrei che si parlasse di più dell'essere mamma e disabile, cioè quello che sono io, ma so che, fortunatamente, non sono la sola. Siamo comunque in poche, e non credo perché ci siano poche disabili che vogliono diventare mamme, ma perché non se ne sente mai parlare, come se fosse una cosa che non può succedere. Come se un disabile non potesse innamorarsi e desiderare una famiglia. La vita per noi è sicuramente difficile e molte difficoltà le troviamo a causa delle barriere architettoniche, cosa facilmente risolvibile se solo si volesse: ristoranti, cinema, negozi, marciapiedi, parrucchieri... Tutti luoghi "pubblici" che potrebbero diventare accessibili a TUTTI con semplici interventi di edilizia.

Sicuramente noi disabili rimaniamo disabili, però avremmo delle difficoltà in meno a uscire per la strada, potremmo andare in giro in mezzo ai normodotati, saremmo così meno invisibili, saremmo considerati più 'normali', tanto da capire che anche noi abbiamo gli stessi desideri di chi non ha alcuna disabilità. Anche noi vogliamo divertirci, anche noi beviamo, anche noi amiamo, anche noi vogliamo mangiare fuori, ma soprattutto anche noi possiamo essere e siamo genitori. Oltre a ristoranti, parrucchieri ecc., altri luoghi non attrezzati per chi come me si muove su sedia a rotelle, sono ospedali e studi medici. Io posso parlare della mia esperienza, ma credo che in molti e anche in altre città abbiano vissuto vicissitudini simili alle mie.

Arriva nostro figlio

Con il mio fidanzato circa due anni fa abbiamo deciso di provare ad avere un figlio, dopo 5 mesi di ricerca sono rimasta incinta. Già da tempo avevo cercato uno studio medico accessibile, il che non è così scontato. L'ho trovato. Affronto la gravidanza. Incontro i medici che mi seguiranno durante il parto, un po' spaesati, sono un caso speciale e isolato. Data la mia condizione, per il parto mi riservano una stanza in cui può stare anche un accompagnatore. Bene, dico io, sarà sicuramente attrezzata per i disabili. E invece no: la tazza del wc era rialzata, ma non c'era nemmeno una maniglia; non era possibile posizionarsi sotto il lavandino per lavarsi le mani, non ci stavo con le gambe...
 

Perché non è contemplato che una donna disabile possa partorire?

 
Fortunatamente il mio fidanzato mi ha aiutato, ma perché non è contemplato che una donna disabile possa partorire? 
 
Un altro episodio che fa capire che i genitori disabili non sono previsti, è successo poco tempo fa nello stesso ospedale in cui ho partorito, quando io, mia figlia e il mio compagno siamo stati ricoverati perché eravamo positivi. Detto dai dottori in tutto il reparto non c'è una stanza per disabili, quindi veniamo sistemati in una camera dove il mio fidanzato mi deve prendere di peso per andare in bagno. Va bene, l'importante è mia figlia, ma questa è l'ulteriore dimostrazione di quanta considerazione abbiano di noi. 
 

Si potrebbe fare tanto per rendere la vita dei disabili un po' più piacevole

 
Io vi scrivo perché ci sarebbero tantissimi interventi da fare per rendere la vita dei disabili un po' più piacevole, ma prima di tutto secondo me bisogna parlare della disabilità, farla conoscere, spiegarla, affrontarla. Anche perché si è spaventati da ciò che non si conosce, e alla base di questa non conoscenza ci sono tutte le barriere architettoniche e mentali. La persona affetta da disabilità È UNA PERSONA! Ha emozioni, sentimenti, pregi, difetti, può essere stronza, brava, egoista, gentile, permalosa... È come chiunque però ha dei bisogni diversi, perché lo stato non pensa a noi? Perché non prende in considerazione il fatto che anche noi esistiamo?
 
Vi scrivo per dire al mondo che esistiamo anche noi!
 
Di Tatiana Bombardi
 
La bimba di Tatiana Bomobardi

La bimba di Tatiana Bombardi

Fonte: Tatiana Bombardi

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