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Depressione e attacchi psicotici dopo il parto: "Mamme, meritiamo di essere felici"

di mammenellarete - 27.11.2020 - Scrivici

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Fonte: Shutterstock
Depressione e attacchi psicotici dopo il parto: "Mamme, meritiamo di essere felici"

Sono rimasta incinta della prima figlia quando avevo quasi 19 anni. Ho deciso di tenere la bambina nonostante la mia famiglia non fosse d'accordo e il fatto che, questa creatura, non fosse ben voluta e desiderata, ha cominciato a pesarmi molto durante la gravidanza!

Ho passato 9 mesi tristi, cupi in cui non sentivo nemmeno un briciolo di gioia, di felicità!

Tutti mi rinfacciavano la gravidanza, a parte il mio fidanzato che mi è sempre rimasto vicino nonostante avesse poco più di 20 anni. Le mie emozioni erano completamente azzerate, ma nessuno si era accorto di questo mio stato d'animo.

Tutti mi chiedevano:"Allora? Sei felice?" ed io rispondevo "sì" mentendo a me stessa e agli altri.

L'angoscia...

Arriva il giorno del parto, nasce la bambina, ma io continuo a non sentire nulla. L'unico sentimento che ho provato è stata l'angoscia... L'angoscia al solo pensiero di essere diventata mamma, di essere una mamma così giovane, l'ho vissuta talmente male che ho pensato più e più volte:"E adesso? Come farò? Come farò a pensare alla mia bambina se non ho voglia di crescerla, di badare a lei?".

La situazione era soffocante e durante quei 3 giorni in ospedale mi sono sentita completamente sola, abbandonata a me stessa. L'unica persona che si è resa conto del mio stato d'animo è stata un'ostetrica che mi vedeva triste, vedeva che non riuscivo ad allattare la bambina. Appena l'attaccavo al seno, cercavo di staccarla immediatamente perché riufiutavo ogni contatto umano con quella piccola creatura innocente, così mi ha guardata e ha detto:"Se devi piangere, piangi pure... Non ti devi vergognare di nulla!".

Finalmente, dopo mesi, mi sono sentita un po' capita e un po' accudita.

Iniziano gli attacchi di panico

Passano i mesi e continuavo ad essere stressata, nervosa e non riuscivo ad attaccare al seno la bambina.

Finché poi, una notte, ho fatto un incubo terribile (e dire" terribile " è poco) e da momento, talmente quel sogno mi aveva angosciata, che mi sono svegliata in preda al terrore: ed ecco che cominciano i famosi attacchi di panico. Andavo totalmente fuori di me, perdevo il controllo di me stessa, delle mie emozioni. Durante il giorno stavo "abbastanza" bene, ma quando calava il sole e arrivava sera, l'angoscia ricominciava a farsi sentire! Avevo persino paura della mia ombra, avevo paura del buio, avevo paura dei fantasmi e questo mi portava a perdere completamente il lume della ragione. Era come se fossi tornata un po' bambina con mille paure ed insicurezze.

Ma la vera paura più grande ( per molti di voi sembrerà assurdo e lo posso comprendere) era la convinzione di essere posseduta dal demonio e che mi stesse perseguitando per uccidere me e la bambina. Sembrava essere una cosa più grande di me, non sapevo come proteggermi e come proteggere la piccola. Quindi facevo dei rituali giornalieri per esorcizzare la situazione, pregavo nonostante non fossi credente. Verso sera cominciavo a piangere, tremare, dire e fare cose insensate. Finché, dopo 3 settimane di agonia, ho smesso di dormire la notte per paura di fare incubi.

Era un tunnel senza via d'uscita e mi sentivo completamente sola, abbandonata insieme alla mia follia. Parlavo delle mie paure e della mia angoscia con la psicologa, ma lei non capiva, non sapeva come aiutarmi. Finché un giorno si è decisa di mandarmi dalla psichiatra, la quale mi ha prescritto un farmaco per dormire, ma era per me praticamente inutile. Giravo con la macchina nella speranza di fare un incidente e morire sul colpo, di essere investita da un auto, qualsiasi cosa pur di mettere fine alla mia sofferenza.

Tutto ciò è durato 1 anno e mezzo, finché ho conosciuto un grandissimo psicologo e psicoterapeuta che mi ha accolta come una figlia, mi ha supportata e ascoltata nella maniera corretta.

La diagnosi è stata: depressione post parto e attacchi psicotici. Adesso sto benissimo, ho sconfitto la depressione e per quanto riguarda gli attacchi psicotici, ci stiamo ancora lavorando (anche se non ne ho più avuti).

Il secondo figlio, amato fin da subito

A 23 anni ho avuto un secondo figlio che, a differenza della prima figlia, ho amato sin da quando ho visto il test di gravidanza positivo. L'ho accolto e amato alla follia sin dal primo istante e ho vissuto la gravidanza con entusiasmo e serenità. Infine, ho anche terminato gli studi (sto anche per acquisire un master). Ho studiato per aiutare il prossimo ed il mio sogno è creare un'associazione dedicata alle donne che soffrono di depressione e tutte quelle donne che subiscono violenza domestica. Care donne e mamme, quando vi sentite sole, quando sentite di avere paura o di non essere in grado psicologicamente di accudire il vostro bambino, non abbiate paura di chiedere aiuto. Non vi dovete vergognare di nulla! Una delle prime frasi che mi ha detto lo psicoterapeuta è stata:"oltre ad essere madre, sei prima di tutto un essere umano" ed è così! Siamo mamme, ma prima di tutto abbiamo la nostra personalità, le nostre fragilità, insicurezze e paure. Per tutte noi c'è un lieto fine e tutte noi meritiamo di essere felici.  

Una mamma

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