"Tu credi nei sogni e sai lottare per raggiungerli, hai l'umiltà necessaria per ascoltare i consigli di chi ti sta vicino e soprattutto non hai paura della fatica e dell'insuccesso".
Che belle parole, anche familiari... mi hanno catapultata in un tempo che non c'è più, rimessa in contatto con qualcuno che conoscevo bene.
A fatica ho ripreso coscienza di qualcosa che si era perso nelle pieghe degli anni, negli angoli bui della vita.
Parole scritte a penna, sincere, tanto semplici quanto potenti. E' vero, lo ammetto, ho dimenticato chi ero.
A noi mamme capita spesso che la vita ci cambi così profondamente da non riconoscerci più, i figli assorbono tutti i nostri pensieri e coinvogliano su di loro le nostre energie, il lavoro e la stanchezza fanno il resto. E così succede di perderci in una quotidianità dove non c'è più spazio per noi.
Me ne sono accorta preparando la valigia per le vacanze, ho messo tutto il necessario per i bambini, ho ricontrollato, non mancava niente.
All'una di notte ho inserito i miei vestiti nella tasca laterale, proprio l'indispensabile e via, ero contenta così. Me ne sono resa conto quando sulla porta di casa mi aspettavano i bambini ben vestiti e pettinati con lo zainetto con tutto l'occorrente, merenda, cappellini, cambi e peluche, ho buttato in borsa le ultime cose e mia figlia guardandomi mi ha detto: "Ma tu mamma vieni così?".
Ho abbassato lo sguardo ed effettivamente ero... impresentabile. Ma "Amore, tranquilla". Ho risposto sicura di me: "In macchina ho il kit di emergenza per rimettermi in sesto". Ed è sempre così, loro vengono prima di tutto e sicuramente prima di me. Sarà per questo che è stato così bello, per un attimo, ricordarmi chi ero?
di Francesca
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