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Da figlia a mamma: questione di rapporto e fiducia

di Viviana - 05.06.2013 - Scrivici

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"Con mia figlia spero di riuscire ad impostare quel tipo di rapporto che io avrei voluto avere con mia madre e che non ho avuto e che invece vedevo che le mie compagne avevano... Questo è tutto quello che voglio".

di Viviana

 

Sono mamma, me lo ripeto spesso, perché penso sia una cosa che non devo mai passare in secondo piano.

 

Sono stata anche bambina e questo cerco di non scordarlo mai perché mi aiuta nel comprendere meglio mia figlia e le sue esigenze. Io credo che una mamma debba sempre cercare di pensare con la sua parte bambina per quanto sia possibile.

 

Mi capita anche di pensare a cosa faceva mia madre quando ero bambina e spesso mi ritrovo a dire: io con mia figlia non lo farò mai!

 

Non sono perfetta e non pretendo di diventarlo, cerco solo di mettermi nei suoi panni e di ricordare cosa pensavo io da piccola. Ad esempio una cosa che non mi è mai piaciuta è stato il rapporto di non fiducia che si è creato fra me e mia madre.

 

Io non riuscivo e non riesco tuttora a raccontarle le mie cose. Ma lei non ha mai raccontato nulla a me. Poco tempo fa ho scoperto casualmente cose riguardanti la famiglia d'origine di mia madre che lei non mi ha mai detto, nulla di strano o assurdo, ma lei non me ne aveva mai parlato!

 

Credo che se non instauri da subito un certo tipo di dialogo col tuo bambino, non potrai mai pretendere che da grande ti parli dei suoi sentimenti e di come desidera vivere.

 

Spesso ai tg davanti a figli criminali si sentono genitori che anche dietro prove schiaccianti dicono: mio figlio lo conosco e non lo farebbe mai! Credo che molti genitori pensino di conoscere i propri figli, ma che in realtà conoscere davvero i propri figli sia molto difficile.

 

Se solo penso a tutto ciò che ho combinato io senza che i miei genitori ne sapessero mai niente... Anche qui, nulla di sconvolgente o illegale, ma loro erano convinti di conoscermi e sapere tutto di me, in realtà non sapevano quasi nulla e tutto ciò è iniziato da quando ho cominciato ad andare alle elementari.

 

Lì, ho preso la mia prima cotta per un mio compagno di classe. Lo ricordo ancora, bello, bellissimo, con capelli neri ed occhi verdi, intelligentissimo. Ero persa di lui.

 

Ingenuamente l'ho detto a mia madre che come prima cosa mi ha presa in giro facendomi sentire una stupidina e poi ha iniziato a dirmi spessissimo che non dovevo "fare l'ochetta" per farmi notare da lui. Io non facevo l'ochetta, ma questo suo apostrofarmi mi disturbava e mi faceva vergognare e mi chiedevo cosa mai facevo di sbagliato davanti agli occhi di mia madre.

 

Io volevo solo giocare con lui e magari potergli tenere la mano quando andavamo al refettorio in doppia fila, chissà cosa credeva mia madre che invece è sempre stata una donna piena di tabù.

 

In questo modo sono arrivata ad evitare totalmente questo bambino e a decidere che non avrei mai più raccontato cose del genere a mia madre. E crescendo ho fatto esattamente questo. Dopo quel bambino a 14 ho conosciuto il ragazzo a cui ho dato il primo bacio. Ci sono uscita insieme di nascosto e non ho mai detto nulla, quando i miei avevano notato questo ragazzino che mi girava intorno io ho sempre negato, avevo paura che mi giudicassero e mi deridessero ancora o che mi vietassero di vederlo. Erano tornati alla carica con la frase "non fare l'ochetta".

 

Quella frase mi mortificava. Quasi per sfida ho continuato a frequentarlo di nascosto, loro mi dicevano sempre che non dovevo stare coi maschi, allora io ci stavo!

 

Se vuoi che tuo figlio non faccia una cosa se gliela proibisci è peggio, questo l'ho imparato!

 

Poi ho conosciuto un ragazzo che loro non sopportavano e non sopportavano sua madre ed io me ne sono innamorata follemente, sembra davvero un dispetto!

 

Sono uscita di nascosto con lui per sei mesi, loro erano convinti che fosse sparito dalla mia vita avendomi vietato di vederlo, invece io mi ci sono appiccicata ancora di più.

Dopo sei mesi sono uscita allo scoperto perché non ne potevo più, loro non volevano che lo frequentassi, ma ho continuato per ben nove anni!!!!

 

Insomma, hanno sempre ottenuto il contrario di quello che volevano ed hanno sempre sbandierato di conoscermi benissimo e di fidarsi di me.

 

Ora mi ritrovo con una bimba con cui cercare di costruire un rapporto diverso, vorrei che lei mi raccontasse ciò che prova e ciò che vive, anche perché un domani potrebbe avere dei problemi e spesso i genitori sono l'unico ed il migliore appoggio, almeno io questo spero di essere per lei.

 

La mia bimba all'asilo ha un fidanzatino, non mi sognerò mai di dirle di non fare l'ochetta, loro si tengono per mano e lui le accarezza i capelli ed io sono felicissima di vedere questa loro simpatia e di sentire mia figlia che mi racconta di lui e mi dice che lui è il suo amico preferito.

 

Io spero che questo sia l'inizio di un rapporto impostato sulla fiducia reciproca.

 

Mia figlia mi ha chiesto come è nata ed io le ho detto la verità, mia madre non me l'ha mai detta neanche dopo che ha saputo che a scuola avevamo fatto educazione sessuale, anzi da lì ha iniziato a dirmi che non dovevo permettere ai maschi di mettermi le mani addosso, faceva sembrare tutto sporco e brutto da vivere come una cosa di cui vergognarsi...

 

Io voglio essere la persona che spiegherà il sesso a mia figlia, non voglio che lo faccia un'insegnante prima di me. Se mia figlia avrà delle domande avrà da me anche delle risposte date nel modo più possibile privo di preconcetti, giudizi e tabù.

 

Insomma spero di riuscire ad impostare quel tipo di rapporto che io avrei voluto avere con mia madre e che non ho avuto e che invece vedevo che le mie compagne avevano.

 

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